Auto ed elicotteri conquistano le Dolomiti

Auto e elicotteri conquistano le Dolomiti. Siamo arrivati al degrado culturale più assoluto. Probabilmente irreversibile visto che nessuno si scandalizza più. Certo, da tempo in Dolomiti, e non solo, più rifugi offrono ostriche e champagne. Rifugi che a quote superiori a 2000 metri sono stati ricostruiti usufruendo di deroghe incredibili, oltre il 50% dei volumi originari. Queste sono le Dolomiti che ospiteranno le prossime olimpiadi invernali. Distrutte e umiliate nella loro cultura, nel loro fascino, ridotte a merce e circo ricreativo per persone prive di sensibilità e operatori turistici legati unicamente a accrescere profitti privati. Tutto avviene nel silenzio delle istituzioni locali che, a quanto pare, condividono le uscite della ministra del turismo Daniela Santanchè e il locale assessore regionale veneto Federico Caner.

A Cortina si sono organizzati i voli turistici in elicottero, voli che, con il rumore, squarciano la conca ampezzana e le montagne circostanti e rilasciano inquinamento anche sulle aree protette. Sui rifugi a passo Sella (BZ) si organizzano raduni di auto di lusso. Così si riprende l’offesa imposta anni fa alle Tofane quando in elicottero era stata trasportata sui rifugi di Cortina una Tesla. In Trentino la maggioranza di governo intende riaprire tutte le strade forestali ai transiti privati. Procedendo con questo passo si cancella la montagna, si cancellano i valori e i lavori di boscaioli e corretti allevatori, si cancellano paesaggi e biodiversità.

Gli attori protagonisti di queste aggressioni sono gli stessi che ci propongono nuovi collegamenti sciistici, a loro dire motivati dal superamento dei transiti con auto sui passi (collegamento Cortina – Alleghe). Mentre, questi stessi imprenditori pur di ottenere l’elargizione di ingenti contributi pubblici, invocano il superamento dell’uso dell’auto privata (per salire sui costosissimi impianti). Si offre all’auto, più aggressiva e veloce possibile, un palcoscenico pubblicitario che dovrebbe scandalizzare gli stessi sciatori e specialmente i silenti amministratori delle montagne. Ci si chiede, mentre a Cortina come a Passo Sella accadeva questo, dove stavano gli addetti ai controlli ambientali? Chi abbia rilasciato e se sono state rilasciate autorizzazioni? Come intenderà intervenire la magistratura nel valutare eventuali illeciti o omissioni da parte di pubbliche autorità?

Lasciamo ai tanti cittadini ricchi ancora di cultura e rispetto verso le montagne il dovere di riflettere e agire per arrivare in tempi più che brevi a portare le istituzioni pubbliche a tutelare le nostre montagne, la nostra identità, la fauna selvatica e ambiti che fino a ieri erano ricchi di valori e di culture. Quanto oggi si impone alle Dolomiti in tempi più che brevi coinvolgerà tutte le montagne italiane, specie le Alpi, da Occidente a Oriente.