Caccia: la fauna selvatica regalata ai cacciatori

Luigi Casanova lancia un forte atto d’accusa contro la recente legge approvata dal Consiglio regionale del Veneto che consente ai cacciatori di accedere liberamente alla viabilità forestale. Casanova denuncia con forza le gravi ricadute ambientali, sociali e legali di un provvedimento che rappresenta un vero regalo elettorale a una categoria già privilegiata. In un contesto in cui la fauna selvatica e i territori naturali necessiterebbero di maggiore tutela, questa legge è l’ennesima dimostrazione di un modello politico insensibile al bene comune e sempre più ostile alla conservazione della natura.

A giugno il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la legge scandalo. Ogni cacciatore potrà transitare sulle strade forestali, sempre, inutilmente più diffuse. Come lo potranno fare centinaia di possessori di  fuoristrada. Le proteste di migliaia di cittadini non sono state sufficienti a modificare il voto: tutta la destra, bisogna dire chi, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia che governano la Regione Veneto con a capo Luca Zaia è stata compatta nel sostenere la pazzia.

Le conseguenze di una simile legge avranno un impatto importante sui territori forestali e sulle alte quote. Un inquinamento diffuso da rumore, da luminosità e da inquinanti si spargerà in ogni ambito naturale, su territori fragili. Subiremo, noi cittadini, un ulteriore danneggiamento della viabilità forestale e quindi un aumento delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria per i proprietari e gestori pubblici. Ci sarà un disturbo alla fauna selvatica e alla vegetazione sempre più assillante.

Troppi sindaci del Veneto hanno preso sottogamba le conseguenze di una simile legge. Forse non se ne sono resi conto, sicuramente aumenteranno gli incidenti, i danni che subiscono le auto. I proprietari dei mezzi, specie nel caso di gravi incidenti anche mortali, ci saranno, a incidente avvenuto i parenti chiederanno i risarcimenti ai Comuni, o denunceranno, anche penalmente, i sindaci per aver omesso la manutenzione su questa  impervia viabilità.

Un’altra grave conseguenza di una simile scelta cadrà sulla efficienza della vigilanza forestale e ambientale. Già il servizio di controllo è inadeguato causa la carenza di personale. Ora diventerà impraticabile perché troppe persone, senza portare alcun preavviso agli organi di vigilanza, scorrazzeranno a loro piacimento, a tutte le ore, nel cuore dei boschi: per lo più saranno cacciatori anche armati che gireranno impuniti anche fuori stagione venatoria.

I cacciatori non avevano bisogno di simili basse regalie elettorali. Negli anni scorsi diversi orsi sono morti avvelenati in Trentino, altri ammazzati da fucilate. Se ne parla troppo poco. Pochi giorni fa un bracconiere in Veneto è stato trovato a sistemare tagliole per catturare lupi e altra selvaggina, un lupo lo aveva già ammazzato. E ancora, sempre a giugno, in Alto Adige è stato pizzicato un altro cacciatore che usava munizioni spezzate per essere certo di ammazzare fauna selvatica. Anche in Alto Adige la pratica del bracconaggio (eccessiva libertà di azione sulle strade forestali) è in aumento.

La situazione è ormai tanto diffusa da doverla portare come denuncia a allarme sociale. La fauna selvatica come i boschi privi di rumore, sono beni comuni. Risulta inconcepibile che queste amministrazioni pubbliche, Regioni e Comuni, sostengano in modo attivo una sola categoria di cittadini e di industriali delle armi. Risulta sempre più necessaria una ribellione dei cittadini che vogliono frequentare boschi e pascoli in serenità, senza correre il rischio di venire colpiti (ogni anno, non se ne parla, dalle 22 alle 25 persone vengono uccise dai cacciatori) o di essere disturbati nella loro frequentazione di spazi liberi. Il tema bracconaggio, specie dopo l’eliminazione del Corpo forestale dello Stato, è sempre più emergenza nazionale.

Luigi Casanova