Funivia Tires-Malga Frommer: le Associazioni portano l’abuso paesaggistico in Consiglio di Stato.
Comunicato stampa congiunto di Alpenverein Südtirol, CAI Alto Adige, Dachverband für Natur und Umweltschutz, Heimatpflegeverband Südtirol, Mountain Wilderness
Lo scorso dicembre il TAR di Bolzano ha rigettato il ricorso presentato dalle Associazioni alpinistiche e di protezione ambientale della Provincia di Bolzano, che denunciavano l’abuso paesaggistico di circa 1000 m3 realizzato presso le stazioni di monte e di valle della funivia cabrio Tires – Malga Frommer, ai piedi del gruppo del Catinaccio (BZ). Secondo la sentenza i volumi abusivamente realizzati non sarebbero “apprezzabili a colpo d’occhio”, e inoltre le Associazioni non avrebbero interesse a contestare l’abuso paesaggistico.
Le Associazioni sostengono, al contrario, che un aumento di volume pari a 1000 m3 sia più che apprezzabile a colpo d’occhio, considerando che equivalgono a un palazzo di 10 metri di lato, alto 3 piani. Sulla mancanza di interesse a ricorrere contro gli abusi paesaggistici le Associazioni ritengono che, essendo la protezione dell’ambiente e della natura un punto fondamentale del loro statuto e della loro missione, questa non possa essere loro negata in sede giudiziaria, proprio perché il paesaggio è un Bene comune, tutelato anche dalla Costituzione.
Le Associazioni ricordano inoltre che la Tierser Seilbahn S.p.a. ha ricevuto 11,3 Milioni di Euro di soldi pubblici, liquidati oltretutto mentre il ricorso al TAR era pendente. L’abuso paesaggistico fu infatti sanato maldestramente con un accordo con la Procura della Repubblica, che prevedeva il tombamento di alcuni locali per compensare quelli abusivamente realizzati.
Le Associazioni contestano la sentenza del TAR perché, se viene loro negato l’interesse a ricorrere contro gli abusi paesaggistici, chi altro può tutelare questo Bene così importante per la collettività? Se questa sentenza del TAR non verrà riformata, questo creerà un precedente e in Provincia di Bolzano non sarà più possibile opporsi ad altri abusi paesaggistici, che purtroppo continuano ad avvenire (come ad esempio è già successo nel monumento naturale della Città dei Sassi al passo Sella). Vogliamo lasciare che il nostro territorio sia sfruttato e deturpato dalla industria dello sci e del turismo senza alcuna tutela?
Per questi motivi le Associazioni hanno presentato ricorso in Consiglio di Stato.
