Giù le mani dalle montagne toscane! Centinaia di persone protestano sotto la sede della Regione Toscana.

Sabato 28 settembre, sabato pomeriggio: tra i tanti turisti presenti alcune centinaia di persone si sono riunite in piazza Duomo a Firenze presso il civico 10 con cartelli, striscioni ed altoparlanti per manifestare davanti alla sede della Regione Toscana. Dalle cave agli impianti di risalita, dalla gestione delle foreste alle energie rinnovabili, dalle strade in quota alla tutela delle acque, i motivi dei dimostranti sono tanti e raggruppati sotto un unico grido: “Giù le mani dalle montagne toscane”. Un grido di rabbia e di dolore, che unisce gli aderenti al Coordinamento dei comitati territoriali delle Cinque Montagne (Alpi Apuane, Montagna Lucchese, Montagna Pistoiese, Appennino Mugellano, Pratomagno) al quale si sono riuniti per questa occasione altre realtà locali e nazionali.

Se il disastro delle Alpi Apuane -conosciuto in tutto il mondo- rappresenta il punto più evidente della politica ambientale portata avanti dall’amministrazione regionale e locale, non meno importanti sono le altre emergenze che si sono evidenziate, puntualmente illustrate dai vari rappresentanti che si sono succeduti al microfono rivolgendosi alla piazza. Un disegno generale di sfruttamento del territorio che non solo attacca pesantemente l’aspetto paesaggistico di una regione che fa dell’attrattiva turistica ambientale uno dei suoi punti di forza, ma che presenta anche evidenti rischi legati al consumo di suolo agricolo, al dissesto idrogeologico, all’abbattimento di bosco e alla perdita di biodiversità nelle aree naturali, oltre alla salute stessa dei suoi abitanti.

È stata anche l’occasione per annunciare la nascita di TESS (Transizione Ecologica Senza Speculazioni), una coalizione che ad oggi conta una quarantina di associazioni e comitati, nata il 6 settembre 2024 proprio qui in Toscana con lo scopo di proteggere i territori dall’impatto devastante delle speculazioni energetiche in atto. L’unico modo per fronteggiare queste pesanti aggressioni è quello di compattarsi, sostenersi a vicenda, elaborare strategie comuni, mostrare solidità e determinazione; nessuno deve essere lasciato solo.

La manifestazione è stata indetta con lo scopo di informare su quanto sta accadendo nel territorio toscano, ma anche per richiamare la Regione alle proprie responsabilità. Sono mancati l’ascolto da parte delle istituzioni, i reali processi partecipativi, con costi previsti per decine di milioni di euro sottratti al benessere della popolazione: 35 milioni di euro in Mugello, 16 milioni per l’impianto della Doganaccia, 2 milioni per l’asfaltatura del Pratomagno. Acque inquinate e sorgenti prosciugate, dissesto idrogeologico incrementato da un vero e proprio “assalto alla diligenza”, sfruttamento dei beni comuni seguendo la logica dell’estrattivismo che sottrae risorse naturali al territorio a scopo speculativo e lascia dietro di sé macerie e miseria. Ci si domanda: è in questo modo che si vuole combattere lo spopolamento dell’Appennino? La risposta, all’unisono, è salita dalla piazza verso le finestre degli uffici regionali: “Vergogna”!

Fabio Valentini