Pulizia del Ghiacciaio dello Stelvio – 19 luglio 2025.

Diamo visibilità a questa iniziativa per l’importanza che riveste e perché conosciamo Giovanni Calvi, la sua serietà, il suo impegno e il suo amore autentico per le montagne. È grazie a persone come lui che certi gesti, pur semplici, acquistano valore e significato. Oggi si moltiplicano le iniziative di clean up, giornate dedicate alla raccolta dei rifiuti abbandonati in montagna, lungo i sentieri, ai piedi delle pareti o nei pressi dei rifugi. Si tratta di gesti concreti e meritori, che Mountain Wilderness appoggia e sostiene con convinzione. Tuttavia, è importante ricordare che queste azioni, per quanto utili, devono rimanere simboliche e dimostrative: non può e non deve essere compito dei cittadini, né tantomeno delle associazioni, fare gli spazzini delle montagne. Fin dalla sua nascita, Mountain Wilderness ha fatto della tutela della montagna uno dei suoi capisaldi, ben prima che il termine clean up entrasse nel linguaggio comune. Dalla storica pulizia del canale del Ghigo in Marmolada fino all’ambiziosa iniziativa Free K2, che ha visto l’associazione impegnata a ripulire la via normale alla seconda vetta più alta del pianeta, l’azione diretta è sempre stata parte integrante della nostra visione: non solo rimuovere ciò che deturpa, ma soprattutto denunciare, sensibilizzare, educare. Le montagne non sono discariche e non devono diventarlo per disattenzione, incuria o impunità. È dovere delle autorità pubbliche prevenire l’abbandono dei rifiuti attraverso controlli efficaci, sanzioni puntuali e una presenza vigile sul territorio. Solo in questo modo le iniziative di pulizia collettiva potranno conservare il loro significato più profondo: un gesto simbolico che richiama tutti — istituzioni in primis — a una maggiore responsabilità verso la montagna e il suo fragile equilibrio.

Parco dello Stelvio

Un gesto d’amore per la montagna ferita

Il 19 luglio 2025, un gruppo di amici appassionati di montagna salirà al ghiacciaio sotto il Rifugio Livrio, allo Stelvio, per compiere un gesto semplice ma potente: restituire dignità a un luogo bellissimo, ferito dall’incuria umana. Non saranno soli. Al loro fianco ci sarà il Corpo Forestale provinciale, la cui presenza sul campo sarà fondamentale: metterà a disposizione un elicottero per rimuovere i rifiuti accumulati e ne curerà lo smaltimento in modo sicuro e responsabile. Anche la società degli impianti di risalita darà il proprio contributo, offrendo supporto logistico e mezzi per agevolare le operazioni in quota.

Il ghiacciaio, in pieno Parco Nazionale, oggi mostra i segni del nostro disamore: plastiche abbandonate, rottami metallici, legname, mattoni, resti di vecchie infrastrutture sciistiche… una triste eredità lasciata da chi ha attraversato questi luoghi senza rispetto. Questa situazione inaccettabile era già stata portata all’attenzione del pubblico quando Mountain Wilderness ha ospitato sul proprio sito l’allarme di chi scrive, pubblicando un articolo il 19 settembre 2023. (LINK)

Foto: Giovanni Calvi

La denuncia nasceva dal basso, da chi vive questi luoghi con passione e soffre nel vederli degradati. Ma ora, oltre alla denuncia, arrivano i fatti. Con questa iniziativa si vuole lanciare un doppio messaggio.
Il primo è un messaggio di speranza, ma anche di consapevolezza: questo è un gesto simbolico. E’ evidente che raccogliere rifiuti in un angolo di ghiacciaio non cambierà il destino della montagna, così come una goccia non riempie il mare. Ma i simboli hanno forza. Talvolta accendono coscienze sopite, smuovono energie inattese, innescano reazioni a catena. Questo intervento è una piccola scintilla che vuole indicare una direzione: quella della cura, del rispetto, di un nuovo patto con la montagna. Ogni cambiamento reale comincia da un gesto, anche minuscolo, ma carico di senso.

Foto: Giovanni Calvi


Il secondo messaggio è civico: la collaborazione tra cittadini e istituzioni è possibile. Anche un gruppo informale di persone, mosse soltanto dalla passione, può ottenere ascolto e sostegno dalle autorità. Autorità che si sono dimostrate capaci di superare la burocrazia, capaci di trovare soluzioni concrete. In un Paese dove spesso prevale la sfiducia, questa è una luce che vale la pena seguire.
Questa iniziativa, pur nella sua semplicità, non vuole restare un episodio isolato. Al contrario, ha l’ambizione di aprire una prospettiva: quella di coinvolgere nuove energie, attrarre risorse, costruire alleanze per continuare a intervenire concretamente nella conservazione e nella pulizia del ghiacciaio. Infatti questo luogo – come tutti i ghiacciai – non è solo una meraviglia da ammirare, ma è anche un pilastro dell’ecosistema alpino, un serbatoio prezioso d’acqua e memoria, che merita rispetto e protezione. È da qui che vogliamo ripartire, con gesti concreti, simboli forti e una visione lunga.

Giovanni Calvi giovannighiacciaiostelvio@gmail.com

Cesare Mauri cesare.mauri@cesaremauri.com