Tralicci sulla vetta del Monte Gennaro?

Nel luglio 2011 una sentenza del Consiglio di Stato (CdS) poneva fine al progetto di un traliccio metallico alto circa 100 m ed annessi locali, per la realizzazione di un sito di emittenti radiotelevisive in vetta al Monte Gennaro, che, con i suoi m. 1271, domina la linea dei monti che chiudono la visuale verso Est da Roma e dalla pianura. Ma lo scorso ottobre con Decreto del Commissario del Parco è stato approvato un Protocollo d’Intesa, tra il Parco e i comuni di Palombara e di San Polo, per il Recupero e Riqualificazione ambientale degli Impianti di Telecomunicazione di Monte Gennaro Zona D8*3, che sembra proprio una riedizione del vecchio progetto.
Copyright: notizialocale. Di Carlo Boldrighini, presidente della sezione «Aniene» di Italia Nostra e socio ventennale di Mountain Wilderness.

Consiglio di Stato

Il ricorso al Consiglio di Stato era stato presentato dal Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, all’interno del quale si trova il Monte Gennaro. Il traliccio era proposto da Radio Subasio, allo scopo dichiarato di «bonificare» un’area vicina occupata da piccole antenne (alcune abusive), trasferendole sul nuovo traliccio. Il progetto si presentava quindi come «riqualificazione ambientale», qualifica che, in assenza dell’adesione dei titolari delle piccole antenne, che sarebbero in gran parte rimaste dov’erano, non fu considerata valida dal Consiglio di Stato. Era comunque evidente che collocare un sito di emittenti su tralicci, con edifici annessi e strada di servizio, nel punto di maggiore visibilità del Parco dei Lucretili, per sanare il vicino affastellamento di piccole antenne più in basso, certamente deplorevole, ma poco visibile da lontano, costituiva un danno irreparabile al paesaggio e al prestigio del parco. Tanto più che la vetta del Monte Gennaro è la meta più amata dagli escursionisti, è all’interno di una ZPS (Zona di Protezione Speciale) della Rete europea Natura 2000, e non è certo l’unico posto in cui si possano trasferire le antenne da bonificare. Inoltre, come gli amministratori ben sanno, una volta installato un traliccio con strada di servizio è inevitabile che si aggiungano altri tralicci e altri edifici.

La battaglia delle associazioni

Ne nacque una lunga battaglia, che ebbe anche un’eco nazionale, a cui presero parte le principali associazioni ambientaliste, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness, V.A.S. e W.W.F., oltre al Comitato Promotore del Parco dei Lucretili. Per scongiurare lo scempio della vetta del Gennaro nacque anche una nuova associazione “Monte Gennaro senza Antenne”. La cittadinanza intervenne con pressioni sulle amministrazioni locali, manifestazioni, raccolte di firme e segnalazioni al programma del FAI Luoghi del Cuore, con migliaia di adesioni. Protocollo d’intesa Con la sentenza del Consiglio di Stato la vicenda sembrava conclusa. Ma lo scorso ottobre con Decreto del Commissario del Parco è stato approvato un Protocollo d’Intesa, tra il Parco e i comuni di Palombara e di San Polo, per il Recupero e Riqualificazione ambientale degli Impianti di Telecomunicazione di Monte Gennaro Zona D8*3, che sembra proprio una riedizione del vecchio progetto. Infatti l’area, in comune di San Polo, e la motivazione dichiarata, la riqualificazione ambientale dell’area sottostante occupata dalle piccole antenne, sono le stesse, e si fa anche riferimento alla stessa deliberazione del Consiglio Regionale del 18/09/2008 per la localizzazione degli impianti di emittenza (la cui validità nel 2024 è perlomeno dubbia). Il Protocollo d’Intesa si appoggia su una misura ad hoc, introdotta nel nuovo piano d’assetto del parco, approvato dalla Giunta Regionale nell’ottobre 2022: l’area designata per il progetto è stata declassificata a zona D8, per servizi di interesse collettivo, attività produttive e impianti tecnologici, cioè ad area industriale.

Comune San Polo

Una misura contro ogni logica, ma il comune di San Polo, che era contrario al progetto di Radio Subasio nel 2010, non si è opposto, e nessuna risposta hanno avuto le osservazioni inviate da Italia Nostra. Salta agli occhi la singolare evoluzione delle nuove amministrazioni. Il Parco dei Lucretili, che nel 2010 si oppose al progetto, presentando ricorso al Consiglio di Stato, ora invece lo promuove, e lo stesso fa il comune di San Polo. E addirittura dichiarano, nel Protocollo d’Intesa, di farlo «al fine di migliorare le possibilità di fruizione e l’offerta turistica del Parco grazie al recupero paesaggistico dell’area di Monte Gennaro…». Si noti che nel Protocollo non c’è nessuna indicazione di rilevanti carenze della rete di emissione che giustificherebbero l’opera, tanto da dover andare in contrasto a precedenti iniziative di tutela del territorio dello stesso Parco. A quanto pare i nuovi amministratori sono convinti che i tralicci migliorano il paesaggio e attirano i turisti. Ma è anche possibile che siano le prospettive di lauti appalti ad ottundere la loro visione. Comunque sia dovrebbero almeno rendersi conto che in questo modo la loro funzione per la tutela dell’ambiente rischia di degenerare in una farsa.

Carlo Boldrighini, presidente della sezione «Aniene» di Italia Nostra