Veicoli a motore sui sentieri, la Regione Umbria ci ripensa, ma…
Nel dicembre 2023, la Regione Umbria ha modificato la legge regionale 28/2001, permettendo la circolazione dei veicoli a motore su sentieri, mulattiere e piste forestali, salvo specifici divieti segnalati. Questa decisione ha suscitato forti proteste da parte di ambientalisti e appassionati di escursionismo, preoccupati per l’impatto negativo sui sentieri e sulla biodiversità.

MW Umbria, già all’epoca dei fatti, aveva presentato un formale esposto all’Unione Europea per la violazione delle normative comunitarie relative alle Aree Natura 2000 (SIC e ZPS). L’UE aveva accolto l’esposto, richiedendo immediati chiarimenti alla Regione Umbria, con la prospettiva di avviare una procedura d’infrazione.
Nel febbraio 2025, la Giunta regionale ha proposto un emendamento per ripristinare il divieto di transito motorizzato su questi percorsi, con l’obiettivo di proteggere il patrimonio ambientale e rispettare le direttive europee sulla conservazione della biodiversità. Tuttavia, nel testo della nuova normativa è stata inserita una “postilla pericolosissima”, che consente di individuare ogni anno aree e percorsi nei quali permettere la circolazione di veicoli a motore per attività ludiche e sportive.
Va inoltre ricordato che, proprio durante alcune di queste cosiddette “gare sportive”, i soci di MW Umbria sono stati minacciati da enduristi mentre percorrevano sentieri a piedi, un segnale preoccupante del conflitto tra l’uso escursionistico e quello motorizzato del territorio.
Di seguito, le considerazioni di Maria Cristina Garofalo, responsabile di MW Umbria.

Sicuramente un atto importante e di buon auspicio per il nuovo corso ambientale inaugurato dalla Regione con la revoca dell’emendamento Puletti che aveva stravolto il senso e il contenuto del Testo unico regionale per le foreste, e alterato l’immagine stessa del “Cuore verde d’Italia”. La Seconda Commissione approva l’Atto di Giunta che ripristina il divieto di circolazione di mezzi a motore su sentieri e mulattiere e di questo gliene diamo atto, ma come al solito e come nella più trita e scontata narrazione contemporanea, sempre con un’ottica antropocentrica. ”Aggiornare” e “ripristinare” il precedente regolamento con una postilla pericolosissima che prevede ogni anno la possibilità di individuare aree e percorsi nei quali è consentita la circolazione di veicoli a motore per lo svolgimento di attività ludiche e sportive (per altro non meglio specificate, ndr), fa rientrare di fatto dalla finestra quello che è uscito dalla porta, ribadendo il deplorevole e non condivisibile assioma antropocentrico secondo il quale l’uomo può modificare l’ambiente naturale a suo uso e consumo, fosse anche solo per i suoi sfizi.
Sorvoliamo sulla contraddizione in termini per cui se un’area e un territorio sono e debbono restare “naturali” , poi non lo sono più se c’è da far giocare o divertire qualcuno.

Non ci tranquillizza neppure che il tutto debba essere sottoposto a Vinca perché non siamo nati ieri alle lotte ambientali e sappiamo come e cosa accade quando ci sono “portatori d’interesse” che fanno girare l’economia delle armi e delle motociclette, noi siamo solo il piccolo residuo del “turismo povero e lento”.
Non c’è verso! Non si riesce a fare un passo avanti serio e coraggioso che riconosca il primato della Natura sull’uomo o quantomeno una convivenza rispettosa e pacifica visto che non ci si ricorda neppure più che siamo generati e completamente dipendenti da lei.
Della stoltezza della nostra specie che è l’unica distruggere scientemente il proprio ambiente di vita abbiamo dato conto più volte, ma che neppure dalle massime Istituzioni di governo del territorio arrivino edificanti e significati segnali di cambio di punto di vista a fronte di un innegabile cambiamento ambientale, è veramente e oltremodo grave.
Ancora una volta la politica ci delude, e lo fa maggiormente perché stavolta avevamo votato per sconfiggere un’ideologica suprematista, fascista e maschilista. Peccato, avevamo proprio sperato che almeno capissero che era più facile rimettere le cose come stavano, piuttosto che inventarsi nuovi mostri per non scontentare nessun possibile elettore fosse anche anacronisticamente armato di fucile o stoltamente in sella a un enduro.
Maria Cristina Garofalo