Ci sono già abbastanza piste al Plan de Corones.

La valutazione dell’impatto ambientale (VIA) per il progetto di ristrutturazione degli impianti di risalita “Plan de Corones 1+2”, che comprende una nuova pista nell’area sciistica di Plan de Corones, è attualmente in agenda presso i competenti organi provinciali. Le associazioni ambientaliste e alpine sono unanimi: le piste esistenti al Plan de Corones devono bastare. Il previsto importante disboscamento è chiaramente in contrasto con gli obiettivi del Piano clima Alto Adige 2040.

Plan de Corones, versante nord.

Il progetto di Valutazione di Impatto Ambientale presentato dalla Kronplatz Seilbahn SPA prevede, sul versante di Brunico da Riscone alla cima, la sostituzione dell’attuale impianto di risalita (cabinovia a 8 posti) con una nuova cabinovia a 10 posti e il trasferimento della stazione intermedia. Inoltre, è prevista la costruzione di una nuova pista a valle “Plan de Corones 1+2”, verso Riscone, e il collegamento-ampliamento di diversi tratti di piste esistenti a quest’ultima: in totale 11,82 ettari di nuove piste.
Ciò richiederebbe il disboscamento di 15,30 ettari di bosco, l’equivalente di 21 campi da calcio. Secondo il progetto, saranno necessari anche movimenti di terra per circa 96.500 metri cubi, nonché la costruzione di un impianto di innevamento con circa 6 km di condotte e 71 cannoni da neve.

Sul versante di Valdaora è prevista anche la costruzione di un nuovo bacino per l’innevamento artificiale con una capacità di 100.000-120.000 m3, che occuperà ulteriori quattro ettari di area boschiva. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è attualmente in corso.

Per entrambi i progetti sono state presentate dalle associazioni alpine e ambientaliste le opportune osservazioni presso i competenti uffici provinciali.

Il piano clima Alto Adige 2040, con cui la giunta provinciale si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2040, prevede entro il 2030 una riduzione del 40% del consumo di energia da combustibili fossili nel settore turistico. Ciò include anche l’introduzione di un audit energetico per tutti gli impianti di risalita e le infrastrutture delle stazioni sciistiche. Inoltre deve essere presa in considerazione la proposta dello Stakeholder Forum per il Clima 2040 di includere altri impatti negativi, come il consumo di acqua e l’impermeabilizzazione del suolo.

L’area per il bacino funzionale all’innevamento artificiale

L’opinione spesso espressa che il Plan de Corones sia già una “montagna persa” non è accettata dalle organizzazioni alpine e ambientaliste. Nonostante l’elevato livello di sviluppo, sul Plan de Corones esistono ancora aree ecologicamente intatte che svolgono una funzione importante per la biodiversità, la fauna selvatica e il bilancio idrico. Inoltre, secondo le organizzazioni alpine e ambientaliste, il potenziale impatto ambientale dei progetti presentati non è stato sufficientemente studiato e le misure di compensazione ecologica proposte sono inadeguate e insufficienti.

Anche l’aspetto paesaggistico è importante. La Convenzione europea del paesaggio, ratificata dall’Italia nel 2006, afferma che il paesaggio svolge importanti funzioni culturali, ecologiche, ambientali e sociali e rappresenta una risorsa per l’attività economica. La nuova pista da sci e il nuovo bacino artificiale avrebbero un impatto significativo sul paesaggio, motivo per cui progetti di questa portata dovrebbero essere discussi in un processo partecipativo con la popolazione locale.

La valutazione complessiva di tutte le misure di costruzione, dell’impatto sul paesaggio e del consumo di risorse produce un risultato chiaramente negativo.

Il rinnovamento dell’impianto di risalita del “Plan de Corones 1+2” può essere necessario, ma un ampliamento delle piste deve essere in ogni caso evitato.

Comunicaato congiunto di: Mountain Wilderness, Alpenverein Südtirol, Dachverband für Natur- und Umweltschutz EO, Heimatpflegeverband Südtirol, Protect Our Winters Italy e CAI Alto Adige