Cambiamenti climatici. In montagna aumentano i rischi. A Livigno si costruisce su un fronte glaciale sotterraneo in movimento. Nel nome delle Olimpiadi.

3 luglio 2022. Una grande massa di ghiaccio e rocce si stacca da Punta Rocca (Marmolada – TN). Si contano 11 morti.

2 ottobre 2024. Dall’Ortles si stacca una enorme  frana di detriti rocciosi, rocce che partono da un ghiacciaio in movimento in alta quota. Non ci sono vittime, perché quel giorno il maltempo ha tenuto lontani gli alpinisti. Da anni i glaciologi non rilevano le modifiche della fronte del ghiacciaio  causa i rischi nell’avvicinamento.

Marmolada, 3 luglio 2022

Il 29 settembre a Livigno scatta l’allerta. Il fiume Spòl, lungo solo 15 chilometri, nasce in val Ursera, che scorre lungo la valle porta acque torbide, sono color caffè intorpidite dal trasporto di una grande quantità di detriti e fanghi. A monte si sta sciogliendo il ghiacciaio nella roccia sotterranea, la parete si sbriciola più o meno lentamente verso San Rocco, nell’area Freita, il tutto è simile a una colata lavica. Si è dovuta chiudere la locale ciclopedonale e sono state evacuate per precauzione alcune famiglie. Il sindaco di Livigno Remo Galli sostiene non vi siano casi simili in Italia, nelle Alpi, ma forse è necessario approfondisca le sue conoscenze.  Il movimento inizia a quota 2600 metri, è causato dai cambiamenti climatici in atto. Si teme, specie nella prossima tarda primavera, il formarsi a valle dell’effetto diga. Un’evenienza che per Livigno sarebbe disastrosa.

Questa è la recente situazione idrogeologica dell’area a monte del fiume Spòl. Nonostante l’emergenza si continua a costruire in vista delle olimpiadi. Livigno amplierà le aree parcheggio, costruirà il collegamento fra l’area sciabile del Mottolino e Carosello 3000. Si spenderanno decine e decine di milioni di euro, i costi previsti nel 2019 saranno più che triplicati. Gran parte di questo investimento è a carico di fondi pubblici: della Regione Lombardia e dello Stato.

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Livigno

La situazione di rischio era conosciuta da anni, da settembre 2024 è evidente, leggibile a tutti. E’ doveroso chiedersi come sia possibile concedere autorizzazioni di potenziamento delle strutture turistiche in una situazione in rapido movimento e in un caso tanto eclatante di rischio. Oggi nessuno conosce nel dettaglio quanto accadrà nelle prossime estati, quali saranno i comportamenti delle Rock glacier. Eppure si ampliano piste, si costruiscono nuovi impianti, gli alberghi si rinnovano, si attirano nuovi frequentatori, in inverno come in estate. Nel nome dello sport, nel nome delle Olimpiadi definite sostenibili. In completa assenza di Valutazioni ambientali, nelle aree protette in assenza di Valutazioni d’incidenza naturalistiche. Livigno si prepara a affrontare situazioni come quelle verificatesi in Marmolada e presenti in modo sempre più diffuso sull’arco alpino senza nemmeno aver provato a garantire ai suoi cittadini e agli ospiti le minime condizioni di sicurezza?

Luigi Casanova