Fuga verso la libertà

L’iniziativa Sentieri Partigiani ha percorso lo spettacolare vallone dell’Orfento nella Majella Abruzzese.

Durante la seconda guerra mondiale il governo italiano aveva istituito nei pressi di Sulmona un campo di concentramento per i prigionieri di guerra inglesi. Dopo lo sbandamento dell’esercito italiano, dovuto all’armistizio dell’8 settembre ‘43 e alla susseguente fuga del re, per alcuni giorni la vigilanza del campo venne meno. Quasi subito ci pensarono i tedeschi a ripristinare i controlli. Approfittando di quel breve spiraglio disorganizzativo molti prigionieri riuscirono a fuggire, disperdendosi nelle campagne circostanti, con destini diversi. Alcuni raggiunsero il paese di Caramanico, posto sui primi pendii occidentali della Maiella, nella speranza di riuscire a attraversare le alte creste della montagna, al dilà delle quali, lungo il versante adriatico, già si trovavano le truppe alleate. Ormai però l’inverno era alle porte. Ben presto la montagna venne seppellita da nevicate di particolare intensità. A Caramanico caddero quasi due metri di neve!  In tale situazione era impossibile tentare di raggiungere la salvezza. I fuggitivi sopravvissero nelle grotte naturali caratteristiche della grande valle dell’Orfento e nelle più sperdute masserie solo grazie all’aiuto costante che venne loro dato generosamente dalla popolazione locale, malgrado il rischio di sanguinose rappresaglie. Nessuno degli abitanti tradì il segreto e andò a denunciare la presenza dei fuggitivi. Un sottufficiale britannico, di origini neozelandesi, raccontò la propria esperienza in un libro che molti anni più tardi venne anche tradotto in italiano ( John Broad: Povera gente, poveri noi) .

Per ricordare e onorare il comportamento esemplare della comunità di Caramanico il primo settembre Mountain Wilderness Italia, nel quadro del programma annuale SENTIERI PARTIGIANI, ha percorso lo spettacolare vallone dell’Orfento, visitando le grotte e i ricoveri in cui i fuggiaschi trascorsero i lunghi mesi invernali, prima di essere guidati a primavera dai pastori del posto, al dilà della linea del fronte.

L’iniziativa, alla quale ha partecipato anche l’ANPI, a livello locale, provinciale e regionale , ha coinvolto oltre 40 escursionisti, divisi in due gruppi. In assenza del delegato abruzzese di MW, hanno magistralmente gestito l’evento Gianluca Ugolini (AIGAE), responsabile di MW Lazio, e la guida ambientale-escursionistica abruzzese Ghelda Tesoro. Era presente anche Carlo Alberto Pinelli, presidente onorario di Mountain Wilderness International.