Cosa succede al PNS?

Il 6 febbraio 2017 la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano ha approvato una modifica al Piano di Settore impianti di Risalita e Piste da Sci con la quale un’area di grande pregio ambientale, naturalistico e alpinistico, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, viene destinata all’ampliamento del carosello sciistico di Solda. L’ardito progetto prevede l’assalto alla cima del Coston, che domina l’omonimo rifugio, punto d’appoggio per gli alpinisti che intendono raggiungere la cima dell’Ortles (3905 m s.l.m.) lungo la famosa Hintergrat.
Una grande funivia con un’unica campata raggiungerebbe la cima del Coston attraversando la morena che separa quest’ultima dalla stazione di monte dell’impianto Monte Orso.
La pista di discesa in progetto scenderebbe verso Sud, attraversando una intonsa morena, per collegarsi alla pista che scende verso il rifugio Città di Milano.
Questo progetto ha un impatto devastante sul delicato ambiente d’alta quota, riconosciuto anche dal Comitato Ambientale della Provincia di Bolzano che ha evidenziato la perdita locale delle biodiversità, la perdita comprovata del habitat invernale della pernice bianca e il disturbo alle aree Natura 2000.

Nonostante questo la Giunta abbia approvato la variante al piano di settore e lo studio di fattibilità, a fronte dell’implementazione di una misura di compensazione denominata “Solda senz’auto” che prevederebbe la riduzione del traffico automobilistico a Solda.
La classe politica che ha approvato questo scempio è la stessa che con altrettanta lungimiranza nel 2015, dopo diversi tentativi falliti, è “finalmente riuscita a dividere” il PNS in 3 Unità Amministrative, gestite
rispettivamente dalle Province Autonome di Trento e Bolzano e dalla Regione Lombardia per la parte di loro competenza. L’intesa, che attribuisce le funzioni statali concernenti il Parco nazionale dello Stelvio, sottoscritta l’11 febbraio 2015, di fatto riduce le tutele e aumenta la vulnerabilità di quest’area protetta all’azione dell’uomo.
Ora il PNS, abbandonato dal Ministero dell’Ambiente è in balia degli interessi locali che ne faranno terra di conquista per lo sviluppo economico delle valli alpine, senza alcun riguardo per l’impatto da essi causato.
La storia travagliata di questo parco affonda le sue radici nel lontano 1935, quando con regio decreto fu istituito. Le popolazioni locali, soprattutto quelle venostane, del Sudtirolo non hanno mai saputo e voluto cogliere l’opportunità di avere sul loro territorio un’area protetta, che avrebbe potuto diventare una delle più grandi d’Europa, l’hanno invece sempre osteggiato in quanto simbolo dell’autorità fascista che lo aveva istituito.
Le Amministrazioni lombarda e trentina non si stanno distinguendo nel tutelare la loro porzione di parco: in Trentino è già stato realizzato l’impianto Pejo3000, mentre gli impiantisti di Santa Caterina Valfurva pensando già al collegamento con Bormio.

Il PNS sarebbe potuto essere un vero laboratorio di sviluppo sostenibile nel cuore dell’Europa, la miopia politica lo sta trasformando invece in una delle tante banali aree turistiche di cui purtroppo le Alpi si stanno riempiendo. MW e tutte le Associazioni facenti parte dell’Osservatorio per il PNS non potevano stare a guardare la situazione. Con coraggio e passione si sono organizzate per sferrare un attacco alla Provincia di Bolzano.
Il 16 aprile 2018 è stato depositato il ricorso al TAR di Bolzano.
Le Associazioni contestano il fatto che la Giunta bolzanina abbia disatteso le linee guida, siglate contestualmente alla suddivisione del Parco, il forte impatto ambientale del progetto e la necessità di tutelare un’area protetta così delicata e il fatto che la misura di compensazione “Solda senz’auto” sia solo un palliativo per poter proseguire nell’iter di approvazione. Di fatto oggi a Solda c’è un impianto in più e nessuna misura per la riduzione del traffico, che è al contrario aumentato (fonte: dati ASTAT).
Lo smembramento del PNS in 3 unità amministrative si sta rivelando un escamotage per ridurre le tutele e frammentare un’area di grande pregio ambientale, a favore degli appetiti imprenditoriali che hanno come unico bieco obbiettivo la crescita economica e la massificazione del turismo.

Silvia Simoni