Il paradosso del Comelico
Ventiesei milioni di Euro di fondi per i “comuni confinanti” stanziati dalla Provincia Autonoma di Bolzano a favore del Comune di Comelico Superiore (BL). Soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati per riqualificare servizi essenziali per una comunità montana che sta vivendo il dramma dello spopolamento.
Invece no, con un’idea obsoleta e tutt’altro che innovativa verranno utilizzati per alimentare la monocoltura dello sci da discesa, sventrando una zona ancora intatta, di grandissimo valore naturalistico, ambientale e paesaggistico, riconosciuto quale Patrimonio mondiale “Dolomiti
UNESCO”, nonché aree della rete Natura 2000; in particolare il tracciato dell’impianto ricade nella ZPS IT3230089 Dolomiti del Cadore e Comelico e nel SIC IT3230078 Gruppo del Popera – Dolomiti di Auronzo e di Val Comelico.
Con un progetto devastante per il territorio si vuole rispondere a esigenze
moderne con le ricette di sviluppo degli anni ‘80; è questo il futuro che vogliamo? Ci dobbiamo rassegnare a questo modello di sviluppo?
Similmente, la Giunta Provinciale di Bolzano con sua delibera N. 106 del 2 febbraio 2018 ha approvato il completamento del porgetto sciistico ‘’Ortler-Ronda’’, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, infrastrutture pesanti che contribuiscono all’antropizzazione di un’area di alta quota particolarmente fragile, già impattata da altri impianti. Questa è lungimiranza? Questo è il modo giusto di spendere i decine di milioni di soldi pubblici? Purtroppo le alternative di turismo sostenibile sembrano per ora non trovare finanziamenti pubblici; per questi è necessario prima formare le coscienze.