La Regione Lombardia invoca un tunnel stradale sotto il passo dello Stelvio

Mountain Wilderness si oppone, chiede il rispetto del parco nazionale e intende fermare il traffico privato sul passo.

15 marzo 2016

COMUNICATO STAMPA

In questi mesi si è consumata la lunga agonia del Parco Nazionale dello Stelvio, la più grande e strategica area protetta delle Alpi istituita nel 1935, un parco che il ministero dell’Ambiente non ha mai fatto funzionare in quanto ostaggio dei ricatti della SVP altotesina che lo ha sempre letto come ostacolo allo sviluppo dell’industria dello sci e dell’attività venatoria. Ora il parco è stato suddiviso in tre settori o provinciali o regionali. L’Italia ha così raggiunto un nuovo triste primato, quello di essere l’unico paese in Europa che demolisce un’area protetta di valore nazionale.
Mentre si attuava il disegno dello smembramento del parco la giunta provinciale di Bolzano costruiva una convenzione con la Regione Lombardia tesa alla “valorizzazione” dell’area dello Stelvio. La giunta regionale della Lombardia il 28 gennaio 2016 con delibera 4767 ha affidato ad Infrastrutture Lombardia Spa uno studio di fattibilità che prevede la costruzione di un tunnel con due modalità di mobilità, sia ferroviario che stradale. Il costo dello studio è previsto in quasi due milioni di euro, soldi che verranno attinti dal fondo dei comuni diconfine, quindi pagato dalla Provincia Autonoma di Bolzano.
Il Passo dello Stelvio, pur essendo area inserita in un Parco Nazionale, è oggi uno dei territori alpini più degradati. Vi si trova un intreccio privo di logica di impianti di risalita, piste da sci, strutture alberghiere e turistiche che nulla hanno a che fare con un’architettura tipica di montagna, ormai avviate verso un inesorabile degrado. Non vi è dubbio che il Passo dello Stelvio abbia bisogno di un progetto di valorizzazione. Una valorizzazione che investa nel recupero qualitativo e architettonico del patrimonio edilizio esistente, una riqualificazione con relativa semplificazione delle aree sciabili, l’imposizione del divieto dell’uso delle motoslitte per motivi turistici, uno studio che porti a ridurre considerevolmente il traffico di auto private incentivando i trasporti pubblici.
La giunta Maroni, invece, investe ancora in grandi e costosissime opere stradali avviando l’iter per la costruzione di un tunnel anche stradale che colleghi la Val Venosta a Bormio verso Livigno. Si tratta di un’idea che va in controtendenza alla richiesta di turismo di qualità, con quanto è stato recentemente deciso alla COP 21 di Parigi, è in contraddizione con il protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi e viola ivalori prioritari di un parco nazionale.
In quanto sta avvenendo sono forti anche le responsabilità politiche della Provincia autonoma di Bolzano. Se è vero, come sembra e come affermato da suoi autorevoli assessori, che Bolzano non permetterà mai l’arrivo di una sola auto privata o il transito di camion in più in Val Venosta per raggiungere il Brennero, non si comprende perché abbia sottoscritto una simile convenzione fin dal 27 luglio 2015. Dove sta la coerenza di queste provincie autonome? Bolzano dice di investire in ferrovie e si impegna nella costruzione di un grande tunnel stradale sotto i più importanti ghiacciai delle Alpi? E perché sperperare una simile quantità di denaro pubblico in un’opera che probabilmente, visti i tempi, mai sarà realizzata, quando il Passo dello Stelvio vive ben altre emergenze?
Su questa delibera della Giunta Regionale della Lombardia è necessario un urgente pronunciamento della Corte dei Conti affinché verifichi l’evidente spreco di risorse pubbliche insito nella proposta del tunnel stradale e ferroviario. Mountain Wilderness si opporrà con tutti i mezzi possibili alla realizzazione dell’opera, confidando anche nella sollevazione delle popolazioni interessate sia nel versante del Südtirol che in quello lombardo. Il valore primario del Passo dello Stelvio è racchiuso nel parco nazionale e nel lancio di questo parco in una prospettiva transnazionale che porti alla definizione del Parco d’Europa, il più vasto parco montano dell’Unione Europea. Un parco possibilmente libero da auto, dal transito dei grandi TIR e da rumori.

il Consiglio Direttivo di Mountain Wilderness Italia onlus

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