Sentieri, non seggiovie

Tre domande a Paolo Crosa Lenz, Presidente Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Ossola, Cai sez. Gravellona Toce, accademico Gism e volontario Cnsas Xa “Valdossola”. Per gentile concessione di Montagne360

Paolo Crosa Lenz

Qual è la posizione del Parco in merito al progetto?

«Il Parco si trova nella posizione di ente gestore del ZSC/ZPS “Alpi Veglia e Devero,
Monte Giove”, all’interno del quale si dovrebbero sviluppare parte degli interventi proposti e in questa veste eserciterà il proprio ruolo, anche nelle procedure autorizzative, a presidio della conservazione degli habitat e delle specie che, come patrimonio di biodiversità, hanno portato al prestigioso riconoscimento nell’ambito della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea.
Il Parco ha subito lo scorso anno forti pressioni in merito da parte della politica locale.
Nel rispetto del proprio ruolo istituzionale, l’Ente ha garantito la propria disponibilità a concertare con le istituzioni strategie di gestione sostenibile accogliendo in tal modo la difficile sfida di coniugare la tutela del territorio, della biodiversità e del paesaggio (primo compito di un Parco Naturale) con le esigenze di sviluppo economico del territorio».

Lago di Devero. Foto: Sergio Ruzzenenti

Quale sarà il futuro di Devero ?

«Un Parco Naturale non potrà mai dichiararsi proponente e favorevole a un progetto che porta a un collegamento via fune tra la vetta del Monte Teggiolo e l’alpe Devero.
Il Monte Cazzola è montagna simbolo del turismo naturalistico e dello scialpinismo
sulle Lepontine. Riconosciamo il valore e l’utilità dell’opera di compensazione della
funivia proposta tra Goglio e Devero, quale strumento per gestire l’enorme pressione
antropica che Devero sta subendo in questi anni.
Negli ultimi decenni Devero, grazie a un’imprenditorialità che crede nei valori ambientali e alle politiche di tutela e valorizzazione del Parco, ha visto un positivo sviluppo economico. Nel futuro di Devero si prospettano due modelli di turismo: il turismo basato su chi va in
montagna in seggiovia inverno ed estate e il turismo naturalistico basato su chi cammina lentamente e liberamente inverno ed estate.
Dovere di un Parco è gestire e limitare gli impatti ambientali per tutelare e proteggere la Natura. È il grande tema della convivenza tra uomini, piante e animali.
Tutti hanno il diritto di vivere, nel rispetto reciproco»

Val Buscagna, Alpe Devero. Marzo 2018

Cosa pensa dell’idea di “avvicinare le montagne” ?

«Dietro al suadente nome del progetto “Avvicinare le montagne” si nasconde la costruzione di numerosi impianti di risalita a fune, una ragnatela di acciaio che avvolgerà questi monti, tanto belli quanto fragili.
Il tutto presentato con parole “neutre” come razionalizzazione e sistema di trasporti.
Sono convinto, come uomo di montagna e presidente del primo parco naturale del
Piemonte, che le montagne si avvicinino con i sentieri e non con le seggiovie».