Trentesima marcia in difesa dell’Antica Foresta del Cansiglio

DOMENICA 12 NOVEMBRE 

ORE 9.30 PARTENZA DA PIAN CANAIE  ( Tambre )  FINO A CASERA PALANTINA: pranzo al sacco, interventi ( pochi…) e musica

ORE 16  CIRCA CONCLUSIONE IN PIAN CANSIGLIO DAVANTI ALL’EX  ALBERGO S. MARCO

 

Trentanni in difesa del Cansiglio di di Toio de Savorgnani e Michele Boato

Michele Boato con Toio De Savorgnani in Cansiglio

Siamo arrivati a 30 volte, 30 anni di incontri, 30 anni di attenzione continua, di vigilanza, senza mai pensare di smettere e, soprattutto, sempre con un motivo per essere presenti e far sentire la nostra voce, la nostra presenza.
L’esperienza di un tempo così lungo ci ha insegnato che il peggior nemico dell’ambiente sono l’indifferenza e il pensiero negativo che “..tanto alla fine faranno quello che vogliono, opporsi costa fatica e non porta a nulla…”. È vero il contrario, ma solo se non ci distraiamo, se non ci facciamo sopraffare dalla stanchezza.
Quanti sindaci abbiamo visto passare? Quanti presidenti di regione, assessori e giunte? Pochi quelli umili e disposti al dialogo, quasi tutti invece sempre pronti a dire “..io ho deciso che..”. Molti di loro sono passati, noi no; siamo ancora qua e faremo del nostro meglio per rimanerci a lungo. Quanti progetti sono stati fatti per il “comprensorio sciistico del Monte Cavallo” fino ad arrivare al delirio di quel sindaco dell’Alpago che proponeva un grande ed unico polo del turismo invernale comprendente Nevegal-Cansiglio-Pian Cavallo, cioè il fallimento economico del Pian Cavallo moltiplicato a dismisura: la crisi economica e il cambiamento climatico (in questo caso per fortuna) hanno fatto morire quel delirio.
Con la nostra continua attenzione siamo riusciti ad evitare il collegamento sciistico con Pian Cavallo e non accetteremo nemmeno il collegamento con una pista da mountain bike, cavallo di Troia per arrivare a molto di più.


Siamo riusciti ad obbligare il ministero della Difesa a demolire la base militare sul Monte Pizzoc (con politici locali che sognavano di trasformarla in complesso alberghiero…), e a fermare per ben tre volte il tentativo del Ministero di vendita della base militare di Pian Cansiglio, quella dei missili Nike Hercules della Nato: il terreno non gli apparteneva, ma occultava i documenti. Abbiamo anche fermato le grandi esercitazioni militari nella foresta con centinaia di militari che simulavano combattimenti rumorosissimi, anche con elicotteri e mezzi pesanti.
Abbiamo fermato la mattanza di un numero incredibile di cervi, quando era già stata annunciata l’inevitabilità dell’abbattimento di 700, ma forse 1000 o addirittura 2000 esemplari, con censimenti pilotati dalla lobby venatoria che ipotizzava la presenza di oltre 3000 ungulati.
Poi, come non ricordare che l’autostrada A27, che lambisce le falde del Cansiglio, sul Fadalto, è stata fermata in Europa dall’europarlamentare verde e nostro carissimo amico Alex Langer, a cui abbiamo dedicato l’Ecoistituto del Veneto, creato anche col suo contributo economico.
Abbiamo fermato il “parco” eolico del Monte Pizzoc, “una fonte energetica rinnovabile giusta ma nel posto sbagliato”: energia solo teoricamente pulita poiché, se si fosse realizzato l’impianto, sarebbe stata sporcata dal sangue degli uccelli migratori, con specie anche rare o ormai rarissime.
Ultimo pericolo, la decisione della Regione Veneto di mettere in vendita l’ex albergo San Marco, con la scusa che è sempre più in degrado dopo circa 15 anni di chiusura e parecchi bandi andati deserti; vendita alla quale ci stiamo opponendo con forza poiché, ne siamo sicuri, sarebbe solo la prima parte di Cansiglio messo in vendita e perché, una volta rotto il principio della sua inalienabilità, molte altro sarebbe privatizzato. Ci auguriamo che la giunta e il presidente del Veneto, così come nel passato hanno cambiato idea sulla mattanza dei cervi, ora accettino anche di mantenere quell’unitarietà di proprietà pubblica, cioè di demanio, che dura da oltre 1000 anni.
Per portare a conoscenza dell’opinione pubblica regionale la nostra richiesta abbiamo dedicato a questo argomento più di un raduno annuale, compreso quello del giugno 2016 con circa 1500 partecipanti, e, a settembre, abbiamo fatto un digiuno collettivo a staffetta (per qualcuno anche di 11 giorni, per altri di una settimana, per altri di un giorno) con 96 partecipanti, una conferenza stampa in Regione con Andrea Zanoni (PD) e Patrizia Bartelle (5 Stelle), concludendo il digiuno con una manifestazione, con gli amici di Radio Gamma 5, a Vallorch, il 24 settembre.
Purtroppo, a distanza di una settimana, il 1° ottobre, un incendio quasi sicuramente doloso ha danneggiato gravemente il tetto e gli interni del Rifugio escursionistico Vallorch, nelle cui vicinanze ci eravamo radunati.
Come non ricordare che alla prima marcia nel 1988 ci hanno tagliato una quarantina di gomme, fatto pagare oltre 200 multe illegali e distrutto tre auto dei partecipanti?
Qualche anno fa, una settimana prima della marcia, è stata bruciata Casera Palantina, appena ristrutturata, e a qualcuno di noi erano stati allentati i bulloni delle ruote dell’auto (sulla strada in discesa del Cansiglio) quale punizione per essersi esposto contro l’uccisione dei cervi.
Come non pensare che c’è chi agisce nell’ombra, vigliaccamente, che non ha il coraggio di esprimere la propria opinione in pubblico ma opera con l’intimidazione mafiosa e la violenza. Ma forse queste azioni criminali sono anche la prova che abbiamo colpito nel segno e scoperto delle strategie che dovevano rimanere nascoste e ignorate dall’opinione pubblica.
Non possiamo certo allentare la guardia dopo tanti anni di impegno, quindi non ci resta che andare avanti. Probabilmente la nostra marcia di alpinisti ed ambientalisti in difesa dell’antica foresta del Cansiglio è la manifestazione ecologista più duratura di tutte le Alpi; ma non andiamo certo in cerca di primati: è la testimonianza di un riconoscimento della grande importanza naturalistica e storica del Cansiglio.

VENERDI’ 10 NOVEMBRE  ORE 20:30

Vittorio Veneto – Casa Fenderl, via del Meril 13 (dietro la stazione FS)

  • TRENT’ANNI IN DIFESA DEL CANSIGLIO   Multivisione  del fotografo Ferdi Terrazzani  CERBUS IN FABULA- RACCONTI DEL BOSCO INCANTATO DEL CANSIGLIO
  •  e presentazione del libro QUELLI DELLE CAUSE VINTE –a cura dell’Ecoistituo del Veneto Alex Langer:
  • 80 casi nazionali in cui gli ambientalisti hanno raggiunto i loro obiettivi, seppur piccoli Davide contro grandi e forti Golia   Dibattito e proiezioni  con

Toio de Savorgnani e Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness – Michele Boato Ecoistituto del Veneto, Bepi Cappelletto CAI, Augusto De Nato WWF – Moreno Baccichet Legambiente – Giancarlo Silveri Lipu