Ambiente questo sconosciuto

La wilderness, almeno intesa nel suo senso più “popolare”, non è solo montagna: è anche mare, deserto, in generale con questo termine -seppur impropriamente- riconosciamo tutti gli habitat naturali a rischio di stravolgimento da parte dell’uomo, l’unico essere vivente che anziché adattarsi all’ambiente vuole a tutti i costi adattare l’ambiente a se stesso.

Per questo, anche se la nostra mission si occupa specificatamente di montagna, riprendiamo volentieri e facciamo nostro il grido di allarme lanciato in difesa delle coste della Sardegna.

Il piano paesaggistico regionale (P.P.R.), quello del 2006 che porta la firma della giunta di Renato Soru, è oggi messo in discussione dalla proposta di legge regionale n. 153 del 28 maggio 2020, con cui i proponenti intendono giungere a una pretesa “interpretazione autentica” del testo. Il regime vigente prevede che si operi con la copianificazione, che cioè la Regione e il ministero lavorino insieme, mentre con le nuove norme tutto resterebbe in mano alla sola Regione.

Tre gli ambiti chiave cui sarebbe applicata la nuova disciplina: il divieto di edificazione nella fascia di trecento metri dalla costa, le aree agricole e i beni identitari (aree archeologiche e monumenti), cioè quelle zone che pur attirando interessi immobiliari enormi sono state finora tutelate.

In difesa della normativa vigente a tutela delle coste sarde, è attiva una petizione con raccolta di firme al link http://chng.it/M4Kmxy7LtJ, sottoscritta già da oltre trentamila persone.

Firmate anche tu la petizione, contribuisci alla difesa dell’ambiente in modo diretto e concreto, fai sentire che la tua voce conta! Se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo crederci. Perché l’unico modo che abbiamo per realizzare i nostri sogni è svegliarci.

Per ulteriori informazioni: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2020/07/01/in-consiglio-regionale-inizia-lesame-della-proposta-di-legge-scempia-coste-ma-decine-di-migliaia-di-cittadini-non-mollano-no-al-cemento-sulle-coste-sarde/