Auronzo 11 – 13 settembre 2020. Abitiamo la terra. E’ la nostra casa comune
Ad Auronzo Casacomunelaudatoqui i ha tenuto un seminario sulle montagne. Si è trattato di un appuntamento complesso, ricco di stimoli, impossibile da sintetizzare. I tanti interventi li troverete pubblicati più avanti sul sito della associazione. Di Luigi Casanova.
L’ambientalismo di oggi ha sempre più bisogno di questi momenti di riflessione collettiva dove scienza, etica e passione diventano i pilastri per costruire una politica nuova nel nostro pianeta. Si è trattato di un seminario che ci ha aggiornati su un mondo che cambia a velocità insostenibili, un mondo probabilmente sull’orlo di un collasso. E’ stato detto che forse avremo dieci anni, non di più, per salvare il nostro pianeta. Dopo i processi diventeranno irreversibili, catastrofici (Luca MercallI). Fenomeni che si svilupperanno dalle montagne, dai luoghi più fragili che ospitano 913 milioni di abitanti (il diplomatico Grammenos Mastrojeni), una massa di gente disperata che rischia di diventare migrante. Potrebbe accadere dalle Alpi all’Himalaya, dai Pirenei alle Ande, dal Caucaso ai monti africani. Solo la politica non si accorge dei tempi e della gravità della situazione dovuta in modo principale, ma non solo, ai cambiamenti climatici in atto. Eppure, guardando solo il nostro paese, il 54% territorio è montano. Sono in corso diversi fenomeni, conosciuti: scioglimento dei ghiacciai – spopolamento e ora la migrazione verticale (di chi può), una fuga dalle metropoli sempre più invivibili (le città infuocate le ha definite Luca Mercalli), temi che dovrebbero far riflettere il politico, e specialmente agire. Quest’ultimo fenomeno, la migrazione in verticale, dovrebbe essere governato, da subito, per evitare consumo di suoli e altre risorse, per recuperare il patrimonio edilizio abbandonato e riqualificarlo, per portare servizi e lavori in alta quota, rivolti in modo particolare ai giovani.
Sono temi tutti presenti nella profetica enciclica di papa Francesco, la Laudato sì, una enciclica che non è solo documento scientifico o politico, ma che ci richiama tutti, credenti e non, a condividere una conversione ecologica immediata. Non è possibile entrare nel merito dei tanti temi sviluppati nel corso dei 3 giorni di seminario di Auronzo (oltre 100 presenti, tanti giovanissimi): i titoli delle emergenze li conosciamo tutti: il limite – il consumo di suolo- l’energia – le foreste e le acque – un turismo sobrio, più cultura e etica, comprendere che il mondo non è al nostro esclusivo servizio, che ci piace troppo la potenza e invece sono tempi di assunzione di responsabilità collettive e dirette (Diego Cason).
Ci sembra importante richiamare l’attenzione dei nostri amici di Mountain Wilderness sul convegno, proprio per incentivarli ad agire sempre con maggiore convinzione, a rincorrere i sentieri, certo delle alte quote, ma anche quelli impegnativi delle conoscenze, anche se in questi mesi si parla tanto di montagna, ma forse in modo alquanto superficiale.
Essendo impresa ardua anche solo riprendere le conclusioni di Mirta Da Pra Pocchiesa, vi lascio mettendo in rilievo le parole di don Luigi Ciotti. – “ Il male sta anche nel silenzio, in chi delega, non solo in chi lo commette. Si deve essere e sentirsi parte di un percorso, non è possibile restare inerti. Tutto questo impegno deve essere teso per alimentare la speranza anche in chi l’ha perduta, per costruire una comunità che giorno per giorno difenda il bene comune”.
A tutto l’ambientalismo, italiano e mondiale, serve questa nuova carica di fiducia, servono nuovi approfondimenti scientifici e teorici: anche a noi che da anni le montagne le difendiamo, che siamo consapevoli che ogni disastro, ogni sconfitta subita dalla montagna, si ripercuoterà nelle popolazioni delle pianure e delle aree urbane.
Luigi Casanova