Bramito del cervo in Cansiglio, più rispetto per il re della foresta.
In Cansiglio il periodo del bramito del cervo, come avviene da tempo, ha richiamato sull’altopiano un gran numero di persone soprattutto nei fine settimana: il bilancio finale non può certo dirsi positivo. Di sicuro è andata bene per i ristoratori che hanno goduto di una notevole affluenza in un periodo autunnale che una volta, prima dei cervi, non esisteva. Ma ai cervi non è andata altrettanto bene, in quanto non hanno potuto avere quella tranquillità di cui necessitano in una fase importante e delicata della loro vita, appunto quella del bramito e del seguente accoppiamento. La maggioranza di quanti sono saliti in foresta per assistere al bramito si è comportato in modo corretto, ma sono stati molti quelli che hanno disturbato, anche intensamente, gli animali. I cervi iniziano a bramire in foresta a fine giornata ed escono allo scoperto solo con il buio, quindi, come continuano a ripetere gli esperti, il bramito è uno spettacolo naturale da ascoltare, non o poco da vedere. Sono stati troppi quelli che, indifferenti alla necessità di tranquillità degli animali, li hanno inquadrati nei pascoli con i fari delle macchine, li hanno inseguiti dentro i pascoli recintati con grosse torce elettriche, li hanno inseguiti anche in bicicletta, addirittura parecchi casi di inseguimento con i fuoristrada dentro i pascoli.
Approfittando di questi comportamenti scorretti ed illegali, in quanto veri e propri atti di disturbo alla
fauna, pare ne abbiamo approfittato anche i bracconieri si sono sentiti più volte degli spari. Ѐ evidente come sia mancato il controllo e la vigilanza. Gli ex forestali, diventati carabinieri, sono ridotti a pochissime unità e non ci risulta che la Provincia con le sue guardie abbia mai svolto funzioni di controllo e di arginamento alle scorrettezze, o perlomeno quanto approntato non era né sufficiente, né efficace.
Gli enti preposti alla gestione del Cansiglio, e cioè le due regioni Veneto e Friuli, i Carabinieri Forestali e le provincie interessate, Belluno, Treviso e Pordenone, dovrebbero prendere atto del problema e dialogare tra loro, al fine di mettere in atto un’azione di prevenzione e controllo, organizzando un servizio di informazione e presenza sul territorio nel periodo e nelle ore in cui il bramito si svolge, per garantire la tranquillità di cui gli animali hanno bisogno.
Quando, ormai parecchi anni fa, i cervi erano tanti, si parlava spesso del danno alla foresta che essi provocavano ed erano in molti a sostenere la necessità del loro abbattimento in gran numero, si diceva fossero addirittura 2000 gli individui da eliminare. Le associazioni ambientaliste si sono opposte con forza e, grazie anche all’intervento diretto del presidente Zaia, questo non è accaduto. Poi è arrivato il lupo che,
silenziosamente e senza tanto clamore, ha svolto la sua naturale funzione di predatore ed equilibratore ed ora, ma nessuno ne parla, i cervi presenti in Cansiglio sono ridotti, probabilmente ad un numero del tutto compatibile con la conservazione della foresta.
Teniamo anche presente che è sufficiente un inverno con nevicate cospicue e continue per ridimensionare in modo naturale la popolazione di questo ungulato. Noi non dimentichiamo che tempi addietro sono stati in molti a criticarci anche aspramente, a volte offendendo ed accusandoci di essere ambientalisti da salotto, ma ora che i fatti ci danno ragione, il grande massacro non era giustificato, sembra che nessuno lo voglia riconoscere. Sappiamo quanto il periodo del bramito affascini, è giusto che sia conosciuto ed apprezzato, incentiva anche il turismo e la cultura, ma non possiamo ritenere secondari il rispetto ed i diritti degli animali. Gli enti pubblici che sono coinvolti devono prenderne atto ed agire, fare in modo che il prossimo anno la situazione sia finalmente sotto controllo.
Giancarlo Gazzola e Michele Boato