Ciclabile nel Parco Veglia Devero: il Consiglio di Stato conferma la decisione del Tar e la sospensiva dei lavori.
E’ stato bocciato il ricorso contro la sospensiva dei lavori presentato da Aree Protette dell’Ossola e dalla Regione Piemonte.
Accogliamo con soddisfazione la risposta del Consiglio di Stato relativa ai ricorsi in appello avanzati dall’Ente Aree Protette dell’Ossola e dalla Regione Piemonte che chiedevano l’annullamento / riforma della precedente ordinanza di sospensiva cautelare ordinata dal TAR Piemonte per i lavori sul Grande Est al Devero.
Il Consiglio di Stato, sentite le parti il giorno 11 gennaio 2024, “nei limiti e sensi di cui in motivazione, riuniti gli appelli, li respinge”.
Anche al secondo grado di giudizio è stata confermata la legittimità delle precauzioni da noi richieste rispetto al “rischio di compromissione dell’integrità del sito” Natura 2000 “Alpi Veglia e Devero-Monte Giove”, tutelato dalle direttive europee.
Insieme ad altre associazioni di tutela ambientale a maggio del 2023 avevamo avanzato un ricorso al TAR contestando l’approvazione della Valutazione di incidenza ambientale (VIncA), relativa al progetto “Il grande Est di Devero: percorso ciclo – escursionistico tra gli alpeggi di Bettelmatt”: una valutazione che riteniamo “non appropriata” ai sensi della legislazione vigente sui progetti proposti all’interno dei Siti Natura 2000.
All’avvio dei lavori, intrapresi nonostante il ricorso da noi avanzato, abbiamo chiesto una sospensiva cautelare del cantiere, perché gli interventi non venissero realizzati prima di una discussione nel merito di fronte a un giudice.
Il 5 ottobre 2023 il TAR Piemonte si è espresso ordinando la sospensiva cautelare dei lavori e fissando la discussione nel merito nel novembre 2024.
L’Ente Aree Protette dell’Ossola e la Regione Piemonte si sono allora appellati al Consiglio di Stato chiedendo l’annullamento/riforma dell’ordinanza del TAR.
Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello.
Contestualmente il Consiglio di Stato chiede al TAR Piemonte di anticipare l’udienza nel merito. Una decisione su cui concordiamo: conferma l’opportunità di “evitare effetti irreversibili a seguito del completamento dei lavori (con rigetto, sul punto, dell’appello cautelare)”, e di poter consentire, eventualmente, la ripresa dei lavori in caso di una futura sentenza nel merito favorevole ai proponenti.