CIPRA Italia: rinnovate le cariche sociali

In occasione dell’assemblea annuale di sabato 16 maggio 2020 sono state rinnovate le cariche all’interno di CIPRA Italia.
Nuova presidente è stata eletta Vanda Bonardo, già facente parte del consiglio direttivo e responsabile nazionale Alpi per Legambiente.
Vanda Bonardo, ambientalista fin dalla giovane età, è laureata in
Scienze Naturali. E’ stata insegnante di materie scientifiche e Consigliere Nazionale della Pubblica Istruzione. Membro dell’Assemblea Nazionale dei Delegati (ex Direttivo Nazionale) di Legambiente dal 1995, è stata presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta dal 1995, al 2011; in questo ruolo ha seguito attivamente tutte le maggiori questioni ambientali che si sono sviluppate nel Nord-Ovest italiano.

Vanda Bonardo


Nuovo anche il vice presidente, Agostino Agostinelli, delegato di Federparchi, della cui giunta esecutiva è attualmente membro.
Insegnante oggi in pensione, attento alle tematiche ambientali sin dagli anni settanta quando inizia a dedicarsi a tempo pieno alla politica.
È stato consigliere regionale in Lombardia per dieci anni ed ha poi ricoperto la carica di presidente del Parco regionale Adda Nord.

Agostino Agostinelli


Fanno parte del consiglio direttivo appena insediato anche la presidente uscente Federica Corrado (associazione Dislivelli) ed i consiglieri riconfermati Oscar del Barba (delegato del Club Alpino Italiano), Valter Giuliano (Federazione Nazionale Pro Natura) e Carlo Gubetti (Pro Natura Torino), eletto segretario.
Fa il suo ingresso per la prima volta nel consiglio direttivo Stefano Sala, proveniente da Mountain Wilderness.

Stefano Sala, Mountain Wilderness

Riconfermato tesoriere Gianni Cametti.
Alla presidente uscente Federica Corrado ed al vice presidente uscente Luigi Casanova sono andati i ringraziamenti per quanto da loro fatto nel corso dei loro mandati per la CIPRA e per le Alpi.
Appena eletta alla presidenza Vanda Bonardo ha dichiarato “Siamo dentro a cambiamenti epocali che comporteranno altre crisi e nuovi sconvolgimenti. Ma come accade in tutte le epoche di transizione si andranno a configurare nuovi equilibri e con essi nuove potenzialità. Per questo sarà importante lavorare affinché la montagna, per le potenzialità inespresse che possiede, riesca ad assumere un ruolo da protagonista in un percorso che metta al centro salute e benessere attraverso la ricerca continua di un buon equilibrio tra uomo e natura.
Un protagonismo che potrebbe dare luogo ad una nuova centralità della regione alpina all’interno dell’Unione Europea”