Con le jeep e i quad alla conquista dei boschi devastati

Quad sulle Dolomiti

Durante lo scorso anno Mountain Wilderness ha svolto un impegnativo lavoro in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO e la Provincia di Trento per costruire delle linee guida che impedissero il ripetersi
di “grandi eventi” nelle alte quote.
A fine gennaio 2019 questi percorsi erano terminati con l’impegno delle istituzioni di recepire il lavoro svolto e farlo divenire buona pratica.
Non è dunque vero che l’ambientalismo è il partito del NO: come si vede, laddove ci viene offerta la possibilità, si dialoga e si propongono alternative. Mountain Wilderness è stata protagonista assoluta nei due tavoli citati.
Ma è inconcepibile impegnarsi e poi vedersi raggirati dalle istituzioni. Dapprima si sono svolti concerti con artisti importanti in prossimità di troppe aree sciabili, assembramenti incredibili in aree fragili, suoni lanciati per ore a rimbalzare sulle rocce che invece invitano al silenzio.
Ora arrivano due notizie che ancora una volta coinvolgono la Fondazione Dolomiti UNESCO destinata a suggellare una irreversibile sconfitta culturale proprio nelle celebrazioni del decennio di vita.
L’8 giugno si ripeterà il raduno dei quad a Falcade, accanto al Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi.


A luglio si ripete l’appuntamento di Camp Jeep, un raduno di oltre 600 jeep che scorrazzeranno nei boschi divelti dalla tempesta Vaia sotto le Pale di San Martino di Castrozza, lambendo il parco naturale di Paneveggio Pale di San Martino. E il tutto è sostenuto dalle istituzioni pubbliche, comuni, aziende di promozione turistica, Regioni e Province autonome. Come poter
collaborare ancora?