Dalle Olimpiadi Invernali alla gestione dei grandi carnivori, è sempre più urgente una riflessione sul nostro rapporto con la natura.

Pubblichiamo di seguito due articoli (Adriana Giuliobello e Luigi Casanova) che introducono ai soci l’ultimo numero del notiziario cartaceo che approfondisce questi due temi di stringente attualità. Proprio laddove emerge una radicale mutazione dello stato naturale, è sempre più evidente la necessità di una riflessione sul rapporto non solo tra l’essere umano e la natura ma anche tra l’animale umano e non-umano.

Ripensiamo il nostro rapporto con la natura e l’ambiente

di Adriana Giuliobello Presidente di Mountain Wilderness Italia

Adriana Giuliobello con Franco Tessadri

Care/i socie/i ed amici,

Mountain Wilderness dedica questo numero del Notiziario a due rimarchevoli eventi di forte impatto ambientale, naturale e sociale: i Giochi Olimpici e Paraolimpici invernali di Milano-Cortina 2026 e la tragica morte del giovane Andrea Papi, ucciso da un orso nei boschi di Caldes (TN) mentre praticava l’attività di runner.

Abbiamo prestato molta attenzione a questi due temi, perché riteniamo che ci indichino la necessità di un ragionamento più complessivo e di una profonda riflessione rispetto alla nostra responsabilità sociale ed ambientale in tempi di crisi della biodiversità e di cambiamenti climatici.

Le Olimpiadi 2026, presentate come sostenibili e a costo zero, ad oggi si confermano come volano di un modello di sviluppo non più accettabile in un’area delicata come quella alpina: i grandi eventi sportivi, così come vengono concepiti dal CIO, poco si adattano ai fragili territori alpini. Qual è il peso della pressione ambientale? Nel programma olimpico sono stati inseriti devastanti collegamenti sciistici. Tenuto conto del cambiamento climatico e della crisi energetica in corso, questi collegamenti come possono essere sostenibili nelle ricadute sul territorio nel lungo periodo? Inoltre, al di là dei costi di gestione, si prevede una cifra di oltre 2 miliardi per opere che non hanno nulla a che vedere con le Olimpiadi.

Nel frattempo l’ambiente montano viene alterato e modificato a piacimento: boom del turismo estremo a 5 stelle, saune, idromassaggi caldi sui ghiacciai a quota 3000, ristoranti bar raggiungibili in elicottero, etc.  Una urbanizzazione dell’ambiente alpino che spinge la natura al collasso.

L’eccezionalità e la drammaticità dell’evento riguardante la morte del giovane Andrea assalito dall’orso è stato un trauma collettivo, scatenando e rinfocolando polemiche per la modalità dell’attuazione e gestione del progetto “Life Ursus di reintroduzione dell’orso bruno” nelle valli del Trentino occidentale, territorio fortemente antropizzato.

Il rapporto uomo-natura ha raggiunto oggi un limite critico di artificialità. L’accelerazione e globalizzazione del degrado, la compromissione di importanti processi della biosfera, la radicale modificazione tecnologica del paesaggio e la crisi stessa delle città hanno reso evidente la scomparsa del confine tra domestico e selvaggio.

La radicale mutazione dello stato naturale rende sempre più urgente una riflessione sul rapporto non solo tra l’essere umano e la natura, ma anche tra l’animale umano e non-umano.

Occorre un dialogo che si deve concentrare sugli spazi possibili in un territorio sempre più antropizzato e che in qualche modo rende l’habitat comune e non più separabile. Gli animali in questo contesto (orsi, lupi, cinghiali etc.) si adattano all’interno di un habitat che è già prevalentemente urbanizzato e che ormai comprende anche le campagne e le montagne.

Aldo Leopold (pioniere dell’ambientalismo): “l’Occidente ha bisogno di un approccio più ecologico in cui l’uomo consideri la Terra un partner da accudire e non un prigioniero da violentare”.

Nelle pagine che seguono abbiamo dato voce a persone competenti e specialisti che contribuiscono ad aiutarci nella riflessione.

Olimpiadi invernali prossime e la gestione dell’orso. I due pilastri del notiziario.

di Luigi Casanova direttore responsabile del notiziario

Luigi Casanova

Mountain Wilderness Italia offre a voi soci un numero che illustra in modo sintetico, speriamo efficace, due temi di grande attualità.

Grazie a una serie di schede entreremo nel merito dell’evento olimpico Milano – Cortina 2026. Si potrebbe obiettare che la maggior parte delle opere non riguarderà le alte quote. Palazzi dello sport nelle città, grande viabilità, tratte ferroviarie o aeroporti. Una lettura così riduttiva della montagna ci porta a non valutare le conseguenze che una impronta tanto distruttiva delle opere nei fondovalle e anche nelle città porta fino alle alte quote. Quando si investe in mobilità privata, la si velocizza, si consuma paesaggio e fascino, si distruggono monumenti culturali e storici, si arriva a convincere l’ospite, il turista, che la montagna è simile alla città, che la si può violare impunemente, che i suoi tradizionali valori, il limite, i silenzi, la bellezza, i beni comuni, possano essere sacrificati nel nome di un turismo sempre più aggressivo e di uno sport spogliato di etica. E’ partendo dagli assalti speculativi nelle città e nei fondovalle che anche le popolazioni delle nostre montagne sono state addomesticate e portate ad accettare inverosimili caroselli sciistici o villaggi di lusso realizzati nei luoghi più delicati delle montagne. La violenza imposta alla natura in fondovalle alimenta una cultura portata a diffondere mancanza di rispetto, anche a ridosso delle grandi pareti, nelle Dolomiti come in Appennino, anche nelle foreste e negli alpeggi, anche sui corsi d’acqua.

L’altro tema che trattiamo riguarda un animale simbolo della selvaticità naturale. In Trentino è in corso una campagna di disinformazione particolarmente efficace e violenta tesa a convincere le popolazioni locali che orsi e lupi vadano eliminati, tutti. Siamo in presenza di consigli comunali che votano delibere che chiedono l’eradicazione dei grandi predatori (Alto Adige), tesi sostenuta da presidenti di province e da europarlamentari. Invece di portare nel mondo degli allevatori e degli operatori turistici conoscenze basate sulla scienza, si alimenta una campagna di livore contro tutto quanto disturbi l’agire e gli interessi economici dell’uomo. Grazie ad amici esperti, offriamo alcuni testi che ci aiutano a riflettere provando a superare un antropocentrismo che è stato trasformato in volgarità. Non abbiamo trascurato altre brevi notizie significative, mentre l’attività più articolata e ricca dell’associazione la potete seguire giornalmente sul nostro sito costantemente aggiornato.