Davvero i quad liberano i sentieri dagli alberi caduti?
Il Corriere Veneto del 14/11 ha pubblicato un articolo a cura di Renato Piva in cui si sostiene, tra le altre cose, che i quaddisti liberano i sentieri dagli alberi caduti. Ecco la risposta di Luigi Casanova. QUI TUTTI I DANNI PROVOCATI DA QUAD IN QUOTA
Egregio Direttore,
specialmente in questi tempi è spiacevole la polemica fra cittadini e giornalisti. Ma leggere il servizio pubblicato dal suo giornale a cura di Renato Piva (La squadra dei quad che libera i sentieri dagli alberi) si rimane a dir poco sconcertati. A parte il fatto che risulta evidente che le strade liberate sono proprio quelle che servono ai quaddisti, e altre del comune di Falcade o limitrofi rimangono abbandonate, quando si cita una associazione un buon giornalista dovrebbe avere cura di sentire anche l’opinione di chi questo sodalizio lo rappresenta. Un simile passo del giornalista avrebbe evitato la pubblicazione di notizie false e specialmente la denigrazione della associazione (Trenta anziani…). Non si capisce a fronte di una tale offesa perché il giornalista non abbia ricordato come questi quaddisti avessero rubato due bandiere di proprietà dei soci di Mountain Wilderness, una restituita solo dopo la denuncia ai carabinieri.
Non corrisponde al vero che loro puliscano sempre i sentieri. Quest’anno, pochi giorni prima del raduno, alcuni sentieri erano ancora ingombri di rami e tronchi.
Il Tomaselli scrive che loro non vanno per i prati. La foto che le allego, per carità di patria una sola, dimostra che non solo attraversano i prati, ma anche le zone umide, le arene di canto dei galli cedroni proprio nel periodo delle nidiate, che schiacciano formicai e specialmente che dopo il loro passaggio nessuno va a ripristinare né il cotico né i sentieri sconvolti.
Non è neanche vero che la legge sostenga la attività di questi signori. Certo, ricevono dagli amministratori, insensibili ai bisogni della natura, le deroghe per passare ovunque, ma comunque violano leggi e normative europee in materia di tutela degli habitat naturali (Rete Natura 2000) e specialmente non rispettano le prescrizioni che i comuni impongono. Anche perché forti del fatto che nessun organo di polizia in Veneto rileverà mai le norme da loro violate durante quei giorni.
Rimane un altro passaggio che costruisce una medaglia di valore da assegnare al signor Tomaselli. Nel ventennio fascista il duce ripeteva spesso la frase “Non me ne frega nulla”. Come seccamente risponde il Tomaselli. E’ frase tipica della cultura qualunquista, un atteggiamento verso i beni comuni che prolifica in terreni privi di fertilità culturale.
Luigi Casanova