Di chi è la Montagna?

Una domanda semplice, chiara, elementare. Come chiedere di chi è l’acqua, o di chi è l’aria.
Meno semplice e scontata è però la risposta, perché investe molteplici aspetti: la storia, la legislazione recente e passata, gli usi civici, gli interessi in gioco, i loro conflitti, la politica. Il futuro …
“Di chi è la Montagna” è la domanda che emerge oggi dal Vallone delle Lance, angolo un po’ appartato delle Valli di Lanzo. Alpi Graie meridionali, a una quarantina di chilometri da Torino (Valli di Lanzo: il giardino dei turineis).
Il comune è quello di Usseglio sotto la cui giurisdizione rientra il comprensorio sciistico di-Pian Benot (un comune di cui già il sito di MW si è già occupato in un’altra occasione:
http://www.mountainwilderness.it/mobilita-sostenibile/malciaussia-valli-lanzo-nuovi-problemi-vecchie-soluzioni/.)

Scialpinismo nel Vallone delle Lance. Foto: Fulvio Adoglio

Allo stato attuale le piste battute si limitano ai pendii della Punta Tumlet (2000 m), raggiunta da una seggiovia. Fino a una ventina di anni fa il comprensorio includeva anche il citato Vallone delle Lance, verso la Valle di Susa, dove uno skilift raggiungeva un colle a 2300 metri. Cessata l’attività dello skilift il Vallone delle Lance ha riacquistato la dimensione originaria, terreno per estimatori della neve non attrezzata.
Con una sostanziale differenza: negli ultimi anni gli estimatori della neve non attrezzata sono aumentati di numero in modo considerevole. Agli sci con pelli di foca si sono aggiunte le ciaspole e, come accaduto in altre situazioni simili, la zona è diventata parecchio frequentata nella stagione della neve.
Grazie all’esposizione favorevole, il Vallone delle Lance e le zone attigue si prestano assai bene all’escursionismo invernale. Sono anzi una delle poche zone che, in queste aspre montagne, si prestano a tale attività. Con meteo e innevamento favorevole, non c’è giorno della settimana senza che la classica meta Pala Rusà non sia raggiunta da gruppetti di estimatori.
Una vicenda simile alla Cialma, nella vicina Valle dell’Orco (https://www.mountainwilderness.it/impianti-di-risalita/lalpe-cialma-merita-uno-sviluppo-capace-di-futuro/).

Anche qui gli impianti sono di proprietà comunale, e anche in questo caso il progetto ha beneficiato di un sostanzioso contributo della Regione Piemonte. Un accordo di programma con l’unione montana prevede uno stanziamento regionale di 1 milione e 200 mila Euro: saldi di fine legislatura, a maggio si vota, le richieste locali vanno accontentate, e pazienza se gli aspetti ambientali (ed economici!) passano in secondo piano.
Rispetto alla Cialma il caso di Usseglio-Pian Benot, presenta però una importante novità: il Vallone delle Lance è interessato da un sentiero “ufficiale”, inserito nel catasto regionale. Via storica di collegamento con la bassa Valle di Susa attraverso il Colle delle Lance e il Colle della Portia.

Impianto in disuso nel Vallone delle Lance

Con la riapertura della pista il sentiero sarebbe interdetto a quanti non hanno non pagato l’accesso agli impianti. Questo prevede la legge regionale piemontese approvata nel 2017 che4 definisce le aree sciabili di “interesse pubblico” … e di conseguenza l’attività dello sci di pista diventa di “interesse pubblico” a sua volta, prevalente su altre attività.
http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2017/06/attach/l201701.pdf

Una legge a dir poco “innovativa” nella sua arretratezza. Tra l’altro, secondo prassi consolidata le aree definite “sciabili” possono diventare bike park in periodi non nevosi. Si presume che anche il bike park sia di interesse pubblico e di conseguenza il sentiero possa essere interdetto anche d’estate …
Interessante notare come in tale legge lo “sviluppo turistico montano” sia affidato pressoché in esclusiva ad attività da montagna luna park. A parte ciò, la vicenda di Usseglio – Pian Benot apre scenari di sicuro interesse. Anche il CAI locale è intervenuto per chiedere che una parte del Vallone delle Lance sia destinata all’escursionismo, estivo e invernale.
Già, ma il semplice camminare non è ritenuta attività di interesse pubblico …

Firma la petizione:

Toni Farina