Due pesi e due misure: Snam apre i cantieri senza adempiere alle prescrizione del Consiglio dei Ministri: i cittadini vengono denunciati.

“Il Coordinamento NO Snam chiede il rispetto delle regole e della legalità: nessun cantiere per il metanodotto SNAM Rete Adriatica può essere attivato senza l’applicazione delle prescrizioni previste dalla deliberazione del Consiglio dei Ministri del 5 ottobre 2022. Ricordiamo che il tracciato per la parte Umbria (così come farà in l’Abruzzo e Marche) attraverserà le zone sismiche attive che hanno dato vita agli eventi più catastrofici degli ultimi anni, intercetterà aree a rischio idrogeologico, crinali e spartiacque appenninici, fiumi, nonchè siti di interesse archeologico e identitari per le popolazioni locali. Il megatubo SNAM non servirà a incrementare la fornitura del metano lungo il tracciato, ma solo i profitti della multinazionale, a discapito della sicurezza delle popolazioni locali.

Come i colleghi del Comitato Ambiente di Sulmona che hanno occupato simbolicamente il cantiere abusivo per la realizzazione della centrale in Val Peligna (zona a massimo rischio sismico e con importanti emergenze archeologiche) chiediamo il rispetto delle prescrizioni per la tutela e la salvaguardia della salute e sicurezza delle popolazioni, per il pregiatissimo ambiente naturale che verrebbe irrimediabilmente distrutto e per le radici storiche che verrebbero affogate nel cemento. Il tubo di 1mt e 20 di diametro, avrà bisogno di uno sterro di 40 mt ( DN 1200 (48”), DP 75 bar ), questo per dare la dimensione dell’impatto sul territorio e della potenza. Ad una stima approssimativa per difetto miliardi di alberi e vegetazione locale verrà distrutta, ecosistemi alterati e fauna disturbata a fronte di una “risorsa energetica” spacciata per greeen e invece assolutamente impattante e non necessaria visto che il consumo e la richiesta di metano hanno subito un costante e continuativo calo. L’Appennino non è terra di conquista per le multinazionali, le sue popolazioni e la sua storia meritano rispetto e soprattutto, non sono in vendita. Il Coordinamento NO SNAM di cui fanno parte Associazioni , Comitati, singoli cittadini, attivisti ambientalisti da oltre 20 anni si oppone allo scellerato progetto indicando e segnalando alle istituzioni tutte le incongruenze e irregolarità procedurali che ne hanno caratterizzato l’iter. Non ultimo la presentazione a stralci di quella che invece viene pomposamente definita e millantata come “opera di interesse nazionale”. Gli attivisti di Sulmona sono stati tutti denunciati paradossalmente mentre chiedevano il rispetto della legalità, siamo pronti ad affrontare la stessa sorte se si renderà necessario per difendere la democrazia e il diritto di autoderminazione ambientale delle popolazioni previsto dalla Convenzione Europea di Aarhus. Continueremo a ricorre in ogni sede e in ogni luogo legale ed istituzionale perchè i diritti e i Beni Comuni vengano rispettati.”