Il convitato di Pietra
Alpe Devero: l’ Accordo Territoriale Avvicinare le Montagne ancora in fase di VAS. Di Luca Mozzati.
Ci risiamo. Quasi 50 anni dopo il famigerato piano Ve.De.For., che mirava ad unire l’Alpe Veglia alla Formazza passando per il Devero attraverso una gabbia di impianti a fune, la sciagurata idea rinasce come una insaziabile fenice.
L’Accordo Territoriale firmato da quattro comuni e dalla Provincia del VCO, che indica la Società San Domenico ski come “soggetto attuatore del Protocollo di Intesa, per la redazione della documentazione e del supporto tecnico-progettuale”, si è tradotto nel Piano Strategico “Avvicinare le montagne”, da tempo in fase di Valutazione Ambientale Strategica, dalla quale potrebbe uscirne confermato nella sua aggressiva politica di costruzione di impianti e infrastrutture oppure drasticamente ridimensionato.
L’intervento più critico, il collegamento tramite una funivia di 60 posti tra il Bondolero e la cima del Cazzola, non è stato inserito nel Piano oggetto di VAS, in quanto in contrasto col Piano Paesaggistico approvato dal Consiglio Regionale nell’ottobre 2017, ma, come il convitato di pietra, potrebbe bussare implacabilmente alla porta una volta che il sontuoso pranzo fosse apparecchiato, cioè dopo la realizzazione degli interventi previsti nel piano di cui costituirebbe il capitolo conclusivo.
Ma praticamente ogni intervento del Piano strategico insiste su preziose aree protette perfino da accordi internazionali, come quelli stabiliti dalla Rete Natura 2000, proponendo seggiovie da 2400 persone all’ora, infrastrutture sulle piste, percorsi per MTB e quant’altro sanno escogitare i fautori di una montagna strettamente a misura di consumatore.
La vigilanza rimane alta, le firme raccolte dalla petizione lanciata dal Comitato Tutela Devero hanno superato l’incredibile numero di 72.000 e tra poco saranno presentate in Commissione Ambiente del Consiglio Regionale, a sostegno delle ragioni del Comitato.
Luca Mozzati