Il progetto Terminillo Stazione Montana bloccato dagli Usi Civici

La vicenda del progetto TSM2 (Terminillo Stazione Montana) registra un nuovo episodio, favorevole a chi si oppone alla costruzione di nuovi impianti di sci che circonderebbero la più alta montagna dei Monti Reatini (Lazio), infatti il 29 marzo scorso gli attivisti di Balia dal Collare e l’associazione Salviamo l’Orso hanno inviato un esposto alla procura della Repubblica di Roma e di Rieti ed al Commissariato per la liquidazione degli Usi Civici del Lazio Umbria e Toscana per rendere noto agli uffici competenti le irregolarità relative alle procedure di autorizzazione del progetto TSM2 in materia di usi civici; pochi giorni prima (il 20 marzo) il presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse, aveva reso pubblico che la Provincia di Rieti era in procinto di chiudere la Conferenza dei Servizi per procedere con il completamento dell’iter di approvazione del progetto TSM2.

I demani civici sono proprietà collettive intergenerazionali delle comunità di abitanti con destinazione perpetua agro-silvo-pastorale, uno speciale istituto civilistico condominiale che ha assunto valenza attuativa della Costituzione sotto diversi profili, ed in particolare per ciò che concerne la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio. Il progetto TSM2 insiste, in buona parte, proprio su terreni demaniali civici attualmente gestiti dai Comuni di Leonessa, Cantalice, Micigliano e dall’Amministrazione Separata Beni Civici di Vazia.

Dopo la sospensione in sede di VIA del TSM1 nel 2015 la pubblicazione del TSM2 nel 2019 (rivisitato e ridotto rispetto al precedente) è emerso da un lato che le rilasciate autorizzazioni al mutamento di destinazione debbono ritenersi decadute, dall’altro che la nuova versione del progetto fa registrare invece un numero più alto di porzioni dei terreni di demanio civico di cui si è fatta domanda per il mutamento di destinazione.

Il lavoro di studio delle carte ufficiali del progetto TSM2 acquisite tramite accesso agli atti ha messo in luce alcune mancanze nelle prassi relative alle autorizzazioni per i mutamenti di destinazione d’uso per i quattro comuni coinvolti, in particolare che la Direzione Regionale Agricoltura della Filiera e della Cultura del Cibo Caccia e Pesca – Area “Legislativa e Usi Civici”, sulla scorta del rinnovato quadro normativo e giurisprudenziale (di cui alla L. 168/2017 e sentenza della Corte Costituzionale n. 113/2018), non ha rilasciato alcun parere né autorizzazione al mutamento di destinazione d’uso dei terreni demaniali. In ogni caso (a seguito dell’art. 3, comma 7, L. 168/2017) per il mutamento di destinazione d’uso occorre anche il parere del MIBACT. Le richieste delle collettività titolari, infatti, erano state avanzate dai Comuni amministrativi e dall’ASBC di Vazia in riferimento all’originario progetto di interventi e non avevano, peraltro, ricompreso i corpi idrici interessati dal progetto che pur debbono rientrare nei rispettivi demani civici. Di fronte a queste evidenze, è apparso grave che la VIA abbia dato esito favorevole tralasciando quello che viene definito il “titolo” di un progetto.

Pochi giorni fa, in risposta al sollecito fatto dalla Provincia che chiedeva il rilascio delle autorizzazioni entro il 5 aprile, la Direzione Regionale deputata agli Usi Civici ha deciso che tale richiesta è “priva di riscontro giuridico procedurale” rilevando l’inadeguatezza della procedura adottata ed il mancato coinvolgimento di tutti gli enti competenti in materia, sollecitando un incontro con la Provincia di Rieti per la Conferenza dei Servizi “al fine di chiarire le questioni sopra evidenziate e concordare modalità operative condivise”. Questioni non di poco conto, in quanto l’autorizzazione del mutamento alla destinazione d’uso dei beni collettivi rappresenta un presupposto all’apertura della Conferenza dei Servizi, invalidando tutti i pareri e le autorizzazioni già emesse tra cui troviamo anche il parere di compatibilità ambientale della VIA e della VINCA.

Come riportato nel comunicato del 3 aprile di Balia Dal Collare, Salviamo L’Orso e il cartello delle Associazioni #NoTSM,“se non viene sciolto questo nodo, andrebbero a mancare le fondamenta del progetto, ovvero la possibilità di intervenire su una buona porzione delle aree interessate dagli interventi, in particolare il collegamento nella Vallonina”; dunque “il TSM si sta configurando come un progetto mandato in autorizzazione senza avere la disponibilità delle aree di intervento, come se un privato avesse presentato il progetto di una casa su un terreno non suo”.

Ricordiamo che gli usi civici sono uno strumento fondamentale (come dimostrato da molte esperienze in tutta Italia) per permettere ai giovani e alle generazioni tutte di tornare ad abitare le aree interne nel rispetto della loro ricchezza ambientale.

Grazie allo scrupoloso lavoro di analisi condotto dagli attivisti di Balia dal Collare (gruppo di giovani locali che prende il nome da una delle tante specie protette che si trovano all’interno delle faggete vetuste del bosco della Vallonina) per portare alla luce tali carenze, con il supporto dell’associazione Salviamo l’Orso e insieme all’intero cartello delle associazioni NOTSM, si può affermare che le argomentazioni proposte in merito ad irregolarità nel processo di autorizzazione del TSM hanno trovato riscontro.

Alta Vallonina e il Terminillo

Si spera che, con questa azione di visibilità, la politica locale cambi direzione e investa su progetti che tengano conto del cambiamento climatico, del piano paesistico e dei diritti delle comunità. Per le nostre montagne sogniamo altri futuri, così come per i comuni del territorio. Dalla politica della provincia di Rieti ci si aspetta un passo indietro rispetto ai meccanismi di appropriazione di ciò che appartiene alla collettività e si auspicano politiche che favoriscano la riappropriazione del territorio da parte di chi lo vive, lo abita e lo usa in maniera compatibile con la natura.

Non smetteremo di chiederlo a gran voce e ad opporci a ciò che a nostro avviso il TSM2 rappresenta: un progetto anacronistico e profondamente dannoso per il nostro territorio, le nostre comunità e per i bilanci delle pubbliche amministrazioni, ovvero i soldi delle tasse versate dalle lavoratrici e dai lavoratori!

Andrea Bollati

Per approfondire: https://www.notsm.info/

Per firmare la petizione: https://www.notsm.info/petizione-notsm/