Il TAR Abruzzo ha accolto il ricorso delle Associazioni Ambientaliste: sospese le autorizzazioni per la realizzazione degli impianti da sci nel Comune di Ovindoli

Il TAR Abruzzo ha accolto, con ordinanza pubblicata il 16/07/2021, il ricorso delle Associazioni ambientaliste Stazione Ornitologica Abruzzese, Salviamo l’Orso, Club Alpino Italiano, Mountain Wilderness e Lipu difese dall’avvocato Herbert Simone, sospendendo le autorizzazioni date per la realizzazione degli impianti da sci dei Campi della Magnola, nel Comune di Ovindoli.

Nell’ordinanza i giudici del TAR hanno ritenuto inattendibile il parere di valutazione di incidenza ambientale (VIncA) espresso da un dipendente del Comune di Ovindoli in possesso del titolo di geometra, che non appare pertanto disporre delle competenze stabilite, con valore regolamentare, dalle “linee guida per la relazione della valutazione d’incidenza” della Regione Abruzzo”. E’ stato osservato inoltre che la Sovrintendenza del Ministero per i Beni e Le Attività Culturali aveva espresso il proprio parere positivo su un progetto poi superato da successive integrazioni, che potrebbero averne mutato aspetti rilevanti ai fini dell’espressione del parere stesso. Essendo i lavori, con tanto di sbancamenti di habitat rari dove vivono specie protette, in procinto di essere avviati, i giudici hanno sospeso l’autorizzazione rilevando che, in attesa della decisione definitiva sull’ammissibilità del ricorso, l’avvio delle operazioni di realizzazione dell’intervento oggetto del provvedimento impugnato potrebbe determinare un’alterazione non reversibile dell’area sottoposta a tutela, che le valutazioni demandate alle Autorità tutorie in materia ambientale e paesaggistica sono finalizzate invece a preservare.

Restano le considerazioni rispetto alle scelte politiche che continuano a proporre questi interventi sulle montagne d’Abruzzo: come è possibile spendere ancora soldi della collettività in impianti di risalita in un territorio che, inevitabilmente, nei prossimi anni sarà sempre meno innevato in conseguenza dei cambiamenti climatici in atto? Perché continuare a sottrarre beni comuni come il suolo o l’acqua per opere che non hanno alcun interesse pubblico né reali benefici per la comunità, in nome di una visione antica e superata dello sviluppo della montagna? La gestione delle aree montane è questione ben più complessa e richiede interventi e linee di programmazione e di investimento legate all’unico bene certo di questi territori: l’attrattività ambientale che peraltro può portare turismo tutto l’anno. La facile strada della realizzazione di impianti da sci che nel giro di poco tempo potrebbero risultare obsoleti e non utilizzabili, come accaduto già altrove in Abruzzo, non porta da nessuna parte, arreca danno e fa spendere inutilmente enormi quantità di denaro pubblico.

Al riguardo il sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante ha dichiarato: “Nessuno ama la montagna più di chi ci abita, questo è semplicemente un incidente di percorso e sono convinto che nelle sedi opportune si potrà dimostrare l’infondatezza di quanto asserito da parte delle associazioni ambientaliste, stiamo valutando sia a livello di comune che di Regione di impugnare questa sospensiva per non arrivare alla discussione di merito a novembre. In oltre c’è il pericolo che, con questa sospensiva, si potrebbe creare un ritardo nella partenza dei lavori a settembre, creando cosi un danno erariale. Ci sono delle cose che non ci hanno convinto in questo percorso. Gli elementi prodotti a sostegno della realizzazione di queste opere, forniti dalla Regione Abruzzo, non sono stati prodotti poi in giudizio da parte dell’avvocatura dello Stato. Presenteremo ricorso a questa sospensiva come Comune e come Regione Abruzzo, senza rivolgerci all’avvocatura dello Stato”.