La bellezza non deve soccombere

È necessario guardare con favorevole attenzione il proposito internazionale di mitigare le emissioni di CO2 nell’atmosfera attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili e non inquinanti di energia. Infatti sarebbe sbagliato sottovalutare il valore di ogni tentativo virtuoso volto a indicare un possibile cammino verso l’uscita dalla crisi climatica che attanaglia il destino degli abitanti del Pianeta. Ciò tuttavia non significa accettare acriticamente che questo scopo venga considerato senza eccezioni come sovradimensionato rispetto ad altre, egualmente inaggirabili, priorità. Purtroppo non è ingiustificato il timore che le priorità culturali, legate alla storia, agli affetti identitari, alla biodiversità, alla consapevole interiorizzazione della bellezza naturale, stiano per essere stritolate dagli ingranaggi del Recovery Plan. Questo grandioso progetto, volto verso un futuro sostenibile, appare oggi condizionato da vecchie soluzioni industrialiste, artatamente riverniciate di verde e sostenute da potenti lobbies, entro le quali spesso si sono infiltrati gli interessi della malavita organizzata.

La strada non può essere questa.
Appare dunque opportuno e necessario ribadire oggi, prima che sia troppo tardi, che le emergenze architettoniche, le testimonianze archeologiche e storiche, i paesaggi identitari, gli ambienti naturali con fauna e flora protette da norme e direttive comunitarie, gli stessi panorami, vanno tutelati e dovranno continuare ad essere tutelati, anche nei loro valori estetici, senza cedere a provvedimenti maldestri e devastanti, giustificati dall’iper-enfatizzazione dell’emergenza. Certo, l’emergenza è reale, ma non può essere usata come lasciapassare per giustificare a priori qualunque manomissione. Se appare inevitabile giungere a compromessi, è necessario pretendere chiaramente che tali compromessi vengano affrontati e risolti su un reale piano di parità tra le diverse esigenze e non, come sembra stia accadendo, riproponendo lo schema del “Superior stabat lupus”. 

In particolare, con questo documento intendiamo esprimere il nostro pieno appoggio all’opera meritoria delle Soprintendenze, vere sentinelle sul territorio, al Ministero dal quale dipendono, nonché a quelle associazioni ambientalistiche che – pur favorevoli in linea di principio al ricorso alle rinnovabili – portano avanti da anni la difesa del patrimonio culturale italiano, della biodiversità, delle aree naturali protette, del significato dei paesaggi identitari, ad onta del tenace disinteresse dei media per tali problemi e dell’esplicita diffidenza dello stesso Ministro della Transizione Ecologica.

Le suddette associazioni da tempo avevano avanzato la richiesta dell’istituzione di un tavolo tecnico nazionale, delegato a stabilire dove gli impianti industriali per la produzione di energia dal sole e dal vento possono essere previsti senza arrecare danni ad altri valori, e dove invece non dovranno essere realizzati né ora né in futuro.

Da come il ministro Franceschini e il Governo avranno attenzione per i valori sanciti dall’articolo 9 della Costituzione dipenderà il destino di buona parte del paesaggio, della biodiversità e della ricchezza culturale dell’Italia Un sentito plauso va dunque al presidente Sergio Mattarella, il quale proprio in questi giorni ha pubblicamente dichiarato che “gli insulti al paesaggio e alla natura, oltre a rappresentare un affronto all’intelligenza, sono un attacco alla nostra identità”. Non si poteva dire meglio.

Firmano:

Paolo Berdini, urbanista, saggista

Carmine Abate, Scrittore, opinionista, romanziere

Carmine Abate, architetto

Maria Giulia Amadasi Guzzo, già ordinario di Epigrafia Semitica, Sapienza Università di Roma

Luisa Bonesio, già ordinario di Estetica e Geofilosofia del Paesaggio, Università di Pavia

Salvatore Bragantini, economista, editorialista, già commissario CONSOB

Duccio Canestrini, ordinario di Sociologia e antropologia del Turismo, Università di Pisa

Carlo Spartaco Capogreco, storico, ordinario Università della Calabria

Andrea Carandini, presidente FAI, già ordinario di archeologia classica, Sapienza Università di Roma

Giovanni Carbonara, professore emerito di Restauro architettonico presso Sapienza Università di Roma

Andrea Carlino, ordinario di Storia della Medicina, Università di Ginevra

Pierluigi Ceruti, avvocato, ex parlamentare, estensore della legge 394/91

Paolo Cognetti, scrittore, vincitore del premio Strega 2017

Piero Craveri, storico, già ordinario di storia contemporanea Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

Davide Delfino, archeologo

Vezio De Lucia, architetto, urbanista, Sapienza Università di Roma

Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del Lavoro, Sapienza Università di Roma

Mirella Di Giovine, architetto paesaggista

Donatella Di Pietranonio, scrittrice, vincitrice del Campiello 2017

Vittorio Emiliani, opinionista, giornalista, Presidente del Comitato per la Bellezza

Giuliano Ericani, museografo, membro del direttivo ICOM

Massimo Frezzotti, già responsabile dell’unità Antartide; presidente comitato glaciologico italiano, Ordinario di geologia per la transizione ecologica Università Roma 3

Simone Gozzano, pro rettore Università dell’Aquila, Ordinario di Logica e Filosofia della Scienza

Pierluigi Giorgio, regista, attore

Alessandro Gogna, scrittore e guida alpina

Carlo Alberto Graziani, già ordinario di Istituzioni di Diritto privato, Università di Siena

Maria Letizia Gualandi, ordinario di Archeologia, Università di Pisa

Maria Pia Guermandi, archeologa, IBC responsible for cultural heritage, Huffington

Domenico Iannacone, giornalista RAI

Ferdinando Laghi, presidente internazionale di ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente

Cesare Lasen, già presidente del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, botanico e protezionista

Sandro Lovari, Professore Senior di Conservation Biology, Università di Siena

Ugo Mattei, ordinario di Diritto Civile, Università di Torino

Laura Marchetti, ordinario di Biologia Molecolare, Università di Pisa

Giovanna Marini, musicista, ricercatrice di canto popolare

Francesco Pancho Pardi, già senatore della Repubblica, ordinario di Urbanistica, Università di Firenze

Rita Paris, Direttore parco archeologico Appia Antica, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli

Rossano Pazzagli, docente di Storia moderna e storia del territorio e dell’ambiente, Università del Molise

Franco Pedrotti, già presidente Società Botanica Italiana, professore emerito di botanica e ecologia, Università di Camerino

Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione Urbanistica, Politecnico di Milano

Antonio Pinelli, professore emerito di Storia dell’Arte Moderna, Università Firenze

Matteo Righetto, scrittore e romanziere

Francesco Scoppola, architetto, Già direttore generale Antichità e Belle Arti Ministero Beni Culturali

Lapo Sestan, professore di Storia russa contemporanea, Università L’Orientale, Napoli

Salvatore Settis, professore emerito, Scuola Normale di Pisa, storico dell’arte antica

Stefano Sylos Labini, dirigente ENEA

Francesco Tomatis, ordinario di Filosofia Teoretica, Università di Salerno

Chiara Valerio, scrittrice e matematica, conduttrice radio

Giuliano Volpe, ordinario di archeologia del Mediterraneo tardo antico,  univ di Foggia. Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali, MIBAC

Adesioni raccolte da Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness Italia