La costante interazione fra MW Italia e Internazionale

Le prime grandi azioni di Mountain Wilderness sul territorio italiano erano state condotte sotto l’egida della associazione internazionale. Parliamo delle iniziative sul Monte Bianco (in collaborazione con gli associati francesi e svizzeri) e della Marmolada.

Dopo la nascita di Mountain Wilderness Italia alla associazione nazionale sono state delegate diverse responsabilità. Sulle Alpi MW Italia già nell’agosto 1993 dava il via alla sensibilizzazione e al lavoro propositivo per arrivare alla promozione delle Dolomiti come Monumento culturale del Mondo. Il successo, mutilato dalla dichiarazione di Monumento naturale e dallo spezzatino delle 9 oasi ipoteticamente tutelate, è arrivato nel giugno del 2009.

L’associazione nazionale, grazie all’impegno di Carlo Alberto Pinelli, si è comunque addossata l’organizzazione e il sostegno anche di impegni di valore internazionale. Un aiuto determinante è sempre stato trovato nel Club degli Accademici. Pensiamo ai corsi di alpinismo svoltisi in Pakistan, o agli impegni degli ultimi anni in Etiopia. Iniziative che sono sempre riuscite a mantenere stretto il legame della attività alpinistica con quella culturale del rispetto rivolto alle montagne, e sempre a provocare una ricaduta di sensibilità e economica sulle popolazioni locali.

Carlo Alberto Pinelli

Nel corso dei trent’anni si sono svolte altre collaborazioni: pensiamo alla proposta della istituzione del Parco internazionale del Monte Bianco, e ancora alle manifestazioni contro i voli di elicottero (Val d’Aosta, Monte Rosa), l’uso delle motoslitte a passo dello Spluga. Iniziative che hanno coinvolto in più occasioni le associazioni francesi e svizzere. Va messo in rilievo invece come sia sempre stato difficile costruire iniziative comuni con i paesi di madrelingua tedesca. Un proficuo lavoro con quelle terre a Nord delle Alpi lo si è tenuto solo grazie alla attività di Alessandro Langer, il profeta dei ponti, del dialogo fra diversità. Si tratta di una difficoltà oggettiva riscontrabile anche in altre associazioni, si pensi alla CIPRA.

In prospettiva dovrebbe essere l’applicazione della Convenzione delle Alpi, la creazione di parchi transfrontalieri l’obiettivo primario di un impegno da coltivare fra le diverse associazioni nazionali di Mountain Wilderness. Si tratta di lavoro culturale, di divulgazione, di proposta, di coinvolgimento istituzionale dell’Unione Europea. Pensiamo a quale disegno conservativo si presti in questo senso il parco nazionale dello Stelvio e quanto proposto dall’associazione nazionale, il progetto PEACE capace di coinvolgere nella creazione del più grande parco europeo alpino non solo l’Italia, ma anche la Svizzera (Engadina) e zone ZPS e SIC dell’Austria con noi confinanti.

Progetto PEACE – – foto Archivio MW Italia

Nella nostra storia si sono poi approfondite altre collaborazioni: i corridoi faunistici con la Slovenia per l’arrivo dei grandi predatori come l’orso e ora la lince, per bloccare collegamenti sciistici dall’Alto Adige verso l’Austria, o collegamenti autostradali, per la difesa dei ghiacciai alpini e la loro tutela integrale.

Ben vengano quindi le deleghe che MW International trasferisce all’Italia: in prospettiva è necessario ritornare protagonisti nel mantenere forti e produttivi le interazioni operative, anche le azioni, con le nostre consorelle svizzere, austriache e slovene. Si tratta di un disegno che va rafforzato.

Luigi Casanova