La montagna che ci attende
Pubblichiamo l’editoriale del Presidente Franco Tessadri di Mountain Wilderness Notizie di Luglio 2017
Care socie e soci di Mountain Wilderness Italia, è con grande orgoglio che ricevo questa importante mansione nell’associazione, ma vi confesso che nel contempo sono un po’ preoccupato. Mi sento caricato di una forte responsabilità che credo sia giustificata, oltre che dall’importanza della carica stessa, dalla forte personalità e spessore culturale di chi mi ha preceduto, sia nell’ultimo mandato che in quelli precedenti.
Chi ha letto l’editoriale a firma del presidente uscente Carlo Alberto Pinelli, nel bollettino precedente, capirà quanto sia importante e corposa l’eredità che lascia a tutti noi, ed al sottoscritto in particolare. Mi rassicura in ogni caso essere certo di avere al mio fianco la sua persona, quella del presidente onorario Luigi Casanova e di tutti gli altri componenti del direttivo votato nell’ultima assemblea elettiva, riformato con la continuità di persone di esperienza e con le nuove entrate che hanno portato una essenziale linfa per la stabilità e la qualità del gruppo.
Sappiamo che in questo periodo, stante la pesante crisi di sistema che sta mettendo alle corde una società che dal dopoguerra fino a una decina di anni fa ci aveva dato delle discrete certezze sociali e permesso con più facilità l’attività di volontariato, oggi si è fortemente ridimensionata l’aggregazione di persone attive e con marcate sensibilità ambientali.
Potrebbe però essere proprio questo il momento di reagire, con la consapevolezza di ricostruire assieme il sistema, applicando la spesso richiamata partecipazione diretta
dei cittadini.
Mountain Wilderness è un’associazione che ha il pieno diritto e il dovere di rappresentare attivamente questa attitudine: lo è per la sua stessa storia e per le azioni compiute nel trentennio della sua esistenza. Per questo, fin dalle origini, ci siamo occupati del “modus vivendi” delle comunità di montagna, non con la sola visione limitata alla purezza e alla protezione dell’integrità naturalistica delle alte quote, ma anche con progetti di ampia visione, alternativi all’attuale tendenza, che con ricorrenza prosegue nell’arco alpino in una preoccupante cementificazione del territorio giustificata dalla velleità di crescita in campo turistico, con impattanti proposte di nuove infrastrutture stradali con il presunto scopo di velocizzare la mobilità privata.
Preoccupante è anche la monocultura dello sviluppo sciistico, infatti sono ancora molti i progetti di impianti funiviari di prossima esecuzione. Anche in agricoltura la situazione potrebbe diventare sempre più critica con la persistenza di monocolture intensive e altrettanto intensivo sfruttamento delle risorse idriche. Azzardata potrebbe essere la crescente richiesta di produzione di energia idroelettrica, rivolta nello specifico alle numerose prese di piccole e medie derivazioni che stanno mettendo in seria crisi di sopravvivenza corsi d’acqua nelle vallate alpine ed appenniniche.
Come richiamato in più occasioni, un altro argomento del quale ci dovremo occupare è il rafforzamento della base sociale, cosa per la quale e per i motivi citati sopra, siamo ancora in forte difficoltà.
Ridimensionerei però la pesante autocritica dell’ex Presidente, che nel bollettino precedente lo considera quasi un fallimento personale. Noi, pur con le nostre limitate adesioni, sappiamo comunque essere incisivi e sono certo che questo a lunga scadenza ci ripagherà. Continueremo ad essere severi e critici con le istituzioni senza fare sconti alle amministrazioni politiche locali in tema di cattive gestioni del territorio, come pure a livello politico più elevato. Ne è testimonianza l’attenzione che stiamo prestando alla Legge 394 per la gestione dei Parchi Nazionali in discussione in questi giorni fra Camera e Senato. Saremo inoltre vigili ed intransigenti sulla conduzione della Fondazione Dolomiti patrimonio dell’Umanità UNESCO, disegno per il quale MW ha prestato grande energia per la sua costruzione.
Cercheremo di continuare a sostenere al meglio i gruppi regionali e i rapporti con l’ambito internazionale. Ricordo a questo proposito l’importante appuntamento che
ci vedrà tutti riuniti tra settembre e novembre a Biella, come viene anticipato in queste pagine, nella rilettura delle “Tesi”.
Ci sarebbero tanti altri argomenti ma penso sia giusto fermarsi qui e lasciarvi alla lettura del notiziario che riporta nel dettaglio tutte le nostre iniziative.
Franco Tessadri