La Soprintendenza di Venezia difende il territorio del Comelico

Da Il Corriere delle Alpi – 10 maggio 2019. Di Francesco Dal Mas


Gli ambientalisti ringraziano la Soprintendenza di Venezia per aver chiesto l’apposizione dei vincoli paesaggistici sul Comelico e sul Comune di Auronzo. Mountain Wilderness ha preso posizione, con una nota, sulla manifestazione dell’altro ieri a Venezia e in questo contesto rivolge «un ringraziamento naturalmente alla Soprintendenza», così si legge, « che continua a tutelare questi luoghi, la distruzione di un’istituzione così importante non è un segno di autonomia ma solo di volontà di dare
il via libera agli speculatori e distruttori del territorio». Gli ambientalisti non ringraziano, invece, le forze politiche bellunesi.
«Per noi è una vergogna che tutti i maggiori partiti politici del Bellunese sostengano questo assurdo progetto, ed è ancora più grave la volontà politica anche nazionale di depotenziare le Soprintendenze,
a costo di andare contro le leggi dello Stato».

Mountain Wilderness si dichiara poi “molto d’accordo” con Paola Cesco Frare che, in una lettera resa pubblica, scrive del Club Alpino Italiano affermando che, nonostante siano tantissimi i soci dentro e soprattutto fuori dal Comelico ad essere decisamente contrari al collegamento, nessuno parla. «Il Cai, che è riconosciuto a livello nazionale come associazione ambientalista, come può rimanere in silenzio», si chiede MW , «davanti a tanta arroganza e prepotenza anche nei confronti di un’importante istituzione statale come la Soprintendenza? Che il Club Alpino – ma non quello locale del Comelico, parliamo del CAI Veneto e di quello nazionale – si assuma le proprie responsabilità: o si dichiara apertamente favorevole al progetto e quindi contro i vincoli ambientali fin qui sostenuti dalla Soprintendenza veneta e dal ministero dei Beni Ambientali e Culturali oppure dica come la pensa».

Quanto alla manifestazione di Venezia, MW afferma che «i pochi presenti» dimostrano che non tutto il Comelico è a favore del collegamento con la Val Pusteria. «Solo a pochi addetti ai lavori quel collegamento interessa. Molti cittadini del Comelico – lo sappiamo, perché ci chiedono aiuto – sono
contrari ma preferiscono non pronunciarsi contro il progetto, in quanto vivono in quel territorio».
MW ricorda, infine, di non essere la sola organizzazione contraria, ma che lo sono anche altre importanti associazioni nazionali. Italia Nostra, Lega Ambiente, WWF, Lipu, Pro Natura.
«Noi di MW», scrive il consiglio direttivo dell’associazione, «continuiamo ad essere dell’idea che tutti questi soldi pubblici che arriverebbero per gli impianti potrebbero e dovrebbero essere utilizzati per riqualificare servizi essenziali per una comunità alpina che sta vivendo il dramma dello spopolamento e abbiamo tentato più volte di dialogare anche con i sindaci del Comelico, ma senza alcun risultato.
Invece si continua ad insistere con un’idea obsoleta e tutt’altro che innovativa. E», conclude la nota, «sempre fissi sulla monocoltura dello sci da discesa, rovinando una zona ancora intatta, di grande
valore naturalistico, ambientale e paesaggistico, riconosciuto Patrimonio Dolomiti Unesco, nonché in area Natura 2000».