Lettera a un marziano
Di Toni Farina
Caro George
Qui da noi è arrivata la primavera. Meglio: ci è piombata addosso con la sua brezza tiepida e i suoi colori, prepotente come sempre. Però è strano parlare di primavera se non c’è stato l’inverno. Quello con la nebbia e la galaverna. E da te, le stagioni sono ancora quelle di “una volta”?
Insieme alla primavera ci è piombato addosso qualcos’altro. Colorato anche lui pare, ci è entrato dentro, nei polmoni e non solo, e molti faticano a respirare. Una beffa, nella stagione dei profumi, del respiro.
Saltare una primavera, pensa te.
Anche se “non ci sono più le stagioni”, qui da noi si semina e si pianta, sperando in un po’ di pioggerella, ultimamente piuttosto latitante a questa latitudine.
Orti e giardinetti, fortunati gli abitanti dei borghi di campagna.
Sarà per il metro di distanza ma nei vivai c’è più coda che all’INPS (cos’è l’INPS? Te lo spiego nella prossima lettera). Ognuno cura con amore il proprio giardino. Recintato per evitare incursioni di cinghiali, ma quella “cosa”, il nemico invisibile, delle recinzioni se ne fa un baffo. Comunque ognuno è orgoglioso del proprio orticello, me compreso che avrò più tempo per curarlo visto che sui monti non si va (mi mancano, i monti …).
Scusa se mi ripeto, ma è un po’ un mio pallino. Qui da noi tutti buoni a curare il proprio di giardino. Quello fuori dalla recinzione, il giardino detto “terrestre”, invece se lo filano in pochi, anzi, in parecchi si danno da fare per rovinarlo.
Qualcuno dice che questa cosa che ci è piombata addosso possa dipendere anche da questo. I soliti menagramo …
Lì da te mi pare sia meglio, mi pare che siate un po’ più attenti al vostro Pianeta. Alla vostra Madre Terra, o come si chiama. Un risultato però questa cosa, il nemico invisibile, lo sta producendo.
“Il mare di Napoli pulito, quasi pulito il cielo sopra la Cina, i pesci nei canali di Venezia, Venere e Sirio che rilucono enormi nel cielo trasparente”. Così scrive Michele Serra nella sua Amaca quotidiana, sulla quale quotidianamente mi sdraio. Conosci il Michele, c’è anche da te un’Amaca?
Però Venere e Sirio qui dove sono io è difficile scorgerli. Tutte quelle luci. È vero, la Natura ha dimostrato la sua efficienza nel riprendersi spazi, ma tutte queste luci, ti pare il caso? Tutta questa paura del buio, del silenzio. Anche da te si temono buio e silenzio?
Un altro risultato della “cosa”: abbiamo riscoperto lo Stato. Ed è tutto un chiedere aiuto, allo Stato. Ci siamo scordati di The Ronald: “lo Stato non è la soluzione ma il problema”. Già, un bel problema.
The Ronald, predecessore di The Donald, buono anche questo.
Che guaio.
Che guaio, il bugget per la difesa. Difesa da che? Da chì? E ora questa cosa ci ha trovato impreparati. Si dice che siamo in guerra, ma se non abbiamo fatto altro che costruire armi per la guerre vere. Tutti con l’atomica che così non la usa nessuno. Effetto dissuasione, lo chiamano.
Che guaio.
Che dire ancora. Mi mancano i monti. Da te mi pare siano più alti, ma anche qui non scherzano. Ora arriverà anche il caldo e, dopo la primavera, anche l’estate ci piomberà addosso. La neve si ritirerà in alto, incalzata dalla calura e dal climate change (c’è anche da voi questo fenomeno?)
Ma ancora di più ora, in primavera, mi mancano le pedalate nella campagna. I riflessi delle risaie, i filari lungo i fossi. I torrenti generosi.
Ma ora basta che divento piagnoso.
Però questa te la devo ancora dire. Mi capita a volte di sperare che un alieno come te scenda qui sulla Terra a sistemare un po’ le cose. A punire i malvagi. Uno con i “pieni poteri”, ma non come questi qui da noi che quando chiedono, o si fanno dare, pieni poteri fanno paura.
Lo so, è una richiesta infantile, ma tant’è.
Buona primavera lassù. Anche se il concetto di “lassù” nell’Universo è molto relativo.
Alegru
Ps
George è nome di fantasia. Mi ha chiesto di non rivelare la sua vera generalità e neppure il luogo dove vive. Un timore, il suo, comprensibile. Si sa mai …
Ps2
“Alegru” è un bel saluto Walser. L’amico Giovanni di Alagna mi saluta sempre così. E allora “Alegru” a tutti voi, alieni o meno.
Toni Farina