Lettera ai Sindaci del Comelico

Carissimi Sindaci,
Vi ringraziamo di cuore per l’opportunità di confronto che abbiamo avuto sabato scorso, 30 marzo 2019, durante la quale sono emersi i rispettivi punti di vista, diversi ma parimenti rispettabili. Questa discussione ha senz’altro contribuito a chiarire le posizioni reciproche e la complessità del tema, con un linguaggio e una franchezza che solo durante un incontro de-visu potevano essere raggiunti. Grazie a questi abbiamo appreso alcuni passaggi
importanti della Vostra visione sul futuro del Comelico. In particolare quelli relativi alla volontà di sviluppare un turismo lento, rispettoso delle persone, dell’ambiente e del paesaggio, concretizzato nel progetto lodevole denominato “La Valle dello star Bene”.
MW è consapevole del problema della marginalizzazione delle comunità delle montagne venete e della necessità di creare nuova occupazione e apprezza il fiero attaccamento degli abitanti alle proprie radici, così come la loro volontà di migliorare la propria qualità di vita senza essere costretti ad emigrare.
In seguito all’incontro MW ha discusso internamente relativamente alla Vostra richiesta di rivedere la Nostra posizione contraria al progetto di collegamento (impianti di risalita e piste da sci) fra Padola e Passo di Monte Croce. In questa difficile discussione sono stati considerati tutti gli aspetti sopra descritti e soprattutto la delicatezza della situazione, tuttavia per statuto MW opera per “la difesa degli ultimi spazi incontaminati della Terra e la salvaguardia delle risorse naturali e degli equilibri ecosistemici della montagna e del territorio”.


In ragione di ciò non può appoggiare questo progetto principalmente per due motivi. Primo: il collegamento, per quanto rivisto nelle sue varianti, comporta un impatt ambientale e paesaggistico, interferendo con aree di protezione Natura 2000 e con una zona buffer di Dolomiti UNESCO. Secondo: riteniamo che questo progetto non sia una soluzione efficace per arginare il problema dello spopolamento, in quanto una volta costruito il collegamento, gli elevati costi di gestione finiranno per rendere l’attività
antieconomica e lasceranno scheletri sul territorio.
Vorremmo sottolineare che dalla nostra posizione non deriva alcun giudizio sulla Popolazione del Comelico, che rispettiamo e con la quale vorremmo al contrario condividere un percorso per costruire un’economia innovativa.
Le attività previste nelle Vostre agende per la valorizzazione di un turismo lento e la promozione della “Valle dello star Bene” ai nostri occhi sono un esempio lodevole nel volere offrire un’alternativa al turismo di massa, che banalizza tutti i luoghi della terra in cui viene praticato, inclusa la montagna.
In fede,
Il Consiglio Direttivo di Mountain Wilderness Italia