Lettera a Fondazione Dolomiti Unesco: coerenza oppure ognuno per la propria strada!

Al Consiglio di Amministrazione Fondazione Dolomiti UNESCO.

Oggetto: Mountain Wilderness nel collegio dei soci sostenitori

Spett. Fondazione,
l’associazione ambientalista Mountain Wilderness sta riflettendo sul reale ritorno che il
riconoscimento UNESCO porta in termini di efficacia nella riqualificazione del paesaggio delle
Dolomiti. Inizia così la dura lettera che Mountain Wilderness ha inviato al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Dolomiti UNESCO.

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In sintesi, questi i temi:

Molte criticità, come già più volte detto, pesano sulla credibilità del patrocinio UNESCO alle Dolomiti:

  • La diffusione dei bacini artificiali per l’ innevamento, sostenuti in modo scandaloso con fondi pubblici proprio dagli enti che costituiscono il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione,
  • I previsti potenziamenti delle aree sciabili in Val Rendena, nel Comelico verso Croda Rossa, delle Cinque Torri con il collegamento verso SUPERSKI Dolomiti, della Tofana, ecc.
  • La debolezza dimostrata nella chiusura dei passi dolomitici, ridotta -come sperimentazione, si spera- ad un solo passo e ad un solo giorno alla settimana,
  • Il silenzio assordante della Fondazione sulla scandalosa manifestazione  dei quad a Falcade.

Fino da principio, con grande senso di responsabilità, Mountain Wilderness ha sostenuto la Fondazione ed il patrocinio UNESCO con la speranza che fosse la strada giusta per  la tutela delle Dolomiti  ma questa situazione, troppo carica di ambiguità, mina alle basi il rapporto di collaborazione e di fiducia.

Dove sta la coerenza del Consiglio di Amministrazione che in un luogo sottoscrive impegni di alto valore e poi, nei fatti,  contraddice linee di indirizzo ben precise?

Quali considerazioni

Vedere tutto il progetto del patrimonio naturale UNESCO ridotto alla distribuzione e al sostegno di un banale marchio turistico -e quindi solo economico- è progetto che non ci interessa e non ci entusiasma.

Cosa chiediamo

Chiediamo alla Fondazione coraggio e coerenza. Chiediamo semplicemente l’attuazione dei programmi in maniera concreta, seria e credibile.

I prossimi mesi diranno se l’adesione della nostra associazione al Collegio dei sostenitori della Fondazione sia di qualche utilità e porti a dei risultati. In caso contrario, valuteremo se proseguire il percorso comune fin qui intrapreso.

Franco Tessadri