L’impatto delle Olimpiadi Milano Cortina 2026 sull’Alto Adige.

Come impatteranno le Olimpiadi sui territori coinvolti? Perché crediamo che i grandi eventi, soprattutto quando insistono su luoghi fragili, siano deleteri? Prosegue la serie di approfondimenti che ci porteranno a scoprire, Regione per Regione, cosa si nasconde dietro la bolla olimpica: cemento, speculazione e sprechi.

L’Alto Adige – Südtirol è chiamato in causa nell’ospitare le Olimpiadi per la sola specialità del biathlon. Un riconoscimento più che meritato. Da anni il centro di Rasun – Anterselva ospita le gare di Coppa del Mondo della specialità e nel 2020 è stato vetrina anche dei Campionati del Mondo. Gare e ospitalità hanno sempre tenuto un alto profilo di qualità. Il centro aveva bisogno di interventi di riqualificazione che sembravano limitati: ampliamento delle tribune, spogliatoi e servizi vari. Null’altro. La spesa prevista superava di poco il milione e mezzo di euro, così annunciava orgoglioso nel 2019 il presidente della Provincia Arno Kompatscher. E invece anche in terra sudtirolese si è affermato il malcostume dei grandi eventi. Tutto sarà portato a nuovo. Le piste di fondo ampliate con il potenziamento dell’innevamento artificiale e nuovo bacino di accumulo delle acque. Tribune, parcheggi, servizi interni, doppia piazzola di tiro andranno a consumare ancora bosco e paesaggio di alto pregio. Il costo finale del rifacimento della struttura supererà i 37 milioni di euro.

L’efficienza amministrativa sudtirolese ha però pensato bene di mirare più in alto. Da oltre vent’anni si cercavano i fondi per una importante variante ferroviaria verso la val Pusteria, in val di Riga, opera sostenuta con determinazione dall’ambientalismo locale. Si sono trovati i fondi proprio grazie all’evento olimpico, costerà oltre 150 milioni di euro, sarà finanziata con fondi olimpici ma anche con risorse delle ferrovie dello Stato e della Provincia autonoma di Bolzano. Fin qui tutto bene, l’opera rimarrà un servizio utile alla popolazione locale e agli ospiti che percorreranno in ferrovia l’asse del Brennero con l’intenzione di raggiungere la valle del rio Rienza. Ma Bolzano ha voluto strafare. Nel programma olimpico ha inserito circonvallazioni costosissime (Perca), nuove rotatorie a Dobbiaco, a Brunico, a Anterselva,  a Valdaora, (questa addirittura su due livelli), il superamento della ferrovia a San Candido. Tra asfalti e cemento le Olimpiadi porteranno nella sola Val Pusteria investimenti che superano i 350 milioni di euro. Eppure le assemblee organizzate dai  comitati locali, incredibilmente partecipate, hanno dimostrato come la popolazione locale si opponga a questo continuo consumo di suolo, alla progressiva cementificazione specialmente in favore di nuove strade. Anche in Alto Adige, un appuntamento sportivo che doveva costare meno di una decina di milioni di euro si è trasformato in un appetitoso affare per l’industria del cemento e del turismo di massa.