L’ultimo vallone selvaggio in difesa delle cime bianche: un progetto fotografico di conservazione

Testo e fotografie di Annamaria Gremmo, Marco Soggetto

Il Vallone delle Cime Bianche sorge sulla testata superiore della Val d’Ayas, in Valle d’Aosta. Dominato dalle iconiche Gran Sometta, Bec Carré e Pointe Sud, si pone come uno degli ultimi baluardi incontaminati delle nostre Alpi, ancora privo di strade, impianti di risalita, piste.
La sua unicità è riconosciuta in termini geologici e naturalistici; è un esempio peculiare di biodiversità, tanto da far parte della Zona di protezione speciale “Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa” (IT1204220) e della rete europea NATURA 2000.
Tali pregi ambientali e naturalistici non l’hanno messo al riparo dalla minaccia di un rovinoso, devastante progetto: un collegamento funiviario tra la Val d’Ayas e la confinante Valtournenche, da anni ideato al fine di unire i comprensori di Ayas con quelli di Cervinia e Zermatt, creando – si favoleggia – uno dei più estesi mega-comprensori sciistici delle Alpi.
Dopo uno studio di fattibilità del 2015 e una relazione riservata del 2017, il 30 gennaio 2020 il Consiglio regionale ha approvato il DEFR 2020-2022, documento programmatico che ha ordinato un nuovo studio di fattibilità. A ciò ha fatto seguito nell’ottobre 2020 il lancio di un bando della partecipata Monterosa S.p.A., per un importo di oltre 742.000 Euro, con il fine di realizzare un nuovo studio di fattibilità. Una spada di Damocle pende, ora più che mai, sulle sorti del Vallone.

Il Vallone delle Cime Bianche

Noi seguiamo, come attivisti e appassionati, l’intera vicenda sin dal 2015. Il nostro progetto fotografico di conservazione L’Ultimo Vallone Selvaggio. In difesa delle Cime Bianche, nato nel 2017 e portato avanti con entusiasmo insieme all’amico fotografo Francesco Sisti, è infatti volto a dare voce al Vallone, raccontandone la fragile bellezza e raggiungendo la più ampia platea possibile. Si tratta di un progetto concreto di divulgazione e sensibilizzazione basato sulla potente visual advocacy, supportato da innumerevoli pubblicazioni, serate fotografiche, nonché da un volume fotografico e da una petizione internazionale su Change.org che ha riscosso l’interesse dell’opinione pubblica. Il Vallone è risultato primo nella classifica valdostana del Censimento 2020 dei “Luoghi del Cuore” del FAI: un segno dell’incontrovertibile affetto nutrito da tante persone per questo luogo unico.

La battaglia è sempre più dura ma, come dice il logo del nostro progetto, “La Conservazione è la chiave”: l’unica via da percorrere per consegnare intatto alle generazioni future questo patrimonio d’inestimabile valore.

Annamaria Gremmo, Marco Soggetto