Mountain Wilderness e Fridaysforfuture

Il 15 marzo scorso gli studenti di tutto il mondo hanno manifestato per il clima sotto la sigla FridaysForFuture che si ispira allo sciopero della scuola che da mesi Greta Thunberg, una sedicenne svedese, fa davanti al Parlamento di Stoccolma per chiedere ai politici di occuparsi con urgenza dei cambiamenti climatici che minacciano il nostro futuro.
E’ stata la più grande manifestazione della storia dell’umanità: milioni di persone hanno sfilato nelle piazze di oltre centocinquanta Paesi.

FridaysForFuture, Milano. Foto: Marta Viola


La richiesta rivolta ai governi di tutto il mondo è, nella sua drammaticità, molto chiara: ridurre le emissioni di gas serra del 45% entro il 2030 e azzerarle entro il 2050. Non esiste alternativa se vogliamo dare un futuro a noi stessi e ai nostri figli, affermano unanimemente gli scienziati riuniti nell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).
Mountain Wilderness ha aderito formalmente a FridaysForFuture: molti soci sono scesi in piazza a fianco degli studenti e così avverrà anche per i prossimi appuntamenti annunciati.
Consapevoli che il nostro scopo sociale, la nostra ragione di esistere rimane la difesa delle montagne, sappiamo anche che dobbiamo sostenere questo neonato movimento di opinione perché al momento è l’unico barlume in un buio terrificante.


FridaysForFuture, Milano. Foto: Marta Viola


Dobbiamo far comprendere che il problema non sarà più quanto costa sparare la neve sulle piste da sci, ma dove trovare l’acqua per mantenere i nostri allevamenti ipertrofici, per irrigare i campi, per bere.
Dobbiamo spiegare che è necessario tentare altre strade rispetto a questo sviluppismo cannibale. Non abbiamo ricette magiche da proporre ma è evidente che la strada percorsa fino ad ora si trova di fronte un baratro. Sul clima non c’è più altro tempo da perdere secondo l’opinione unanime della comunità scientifica: i rischi sono diventati enormi.

Nicola Pech