Nasce il gruppo Mountain Wilderness Campania

In questo strano momento che la nostra Terra sta attraversando è nato il gruppo Mountain Wilderness in Campania e chi vi scrive è stato nominato il rappresentante.
Iniziamo questa “lotta” in un momento di grande incertezza che non mi permette neanche di avere tranquillità sul futuro del nostro gruppo. Come potete immaginare e come sta capitando a tutti, varie sono le difficoltà, non ci si può vedere di persona, non si riesce ad avere una precisa progettualità, non si comprende dove indirizzare le nostre azioni perché, soprattutto, non sappiamo quando potranno essere poste in essere le nostre azioni.


Ma non è tutto negativo, sicuramente condividere con altre persone, e sapere quindi di non essere soli, la necessità di salvaguardare l’ambiente montano infonde maggior voglia nel portare avanti queste idee.
A margine, io confesso che ogni tanto non ho maledetto questo dannato COVID che tanto sta mutando le nostre vite. Non l’ho maledetto perché ho visto che grazie a questo periodo le “mie montagne” non sono assalite da gruppi di persone armati di barbecue e fazzolettini di carta (quando va bene) che continuano a distruggerle e a violentarle.
Questo inverno (con la neve) facendo un giro con le ciaspole ho visto che la fauna è …migliorata, ho visto che la natura sta riaffacciandosi dove era scappata via! E allora vi confesso ho pensato che il COVID è stata una cosa positiva . Me ne vergogno in nome di tutte quelle persone che hanno perso la vita ma non ho resistito e l’ho pensato!
Questo però mi ha dato più forza e ha delineato in me l’esigenza di fare qualcosa.


Mountain Wilderness Campania è piccola e si muove con difficoltà e deve quindi fare piccole cose. Abbiamo deciso di iniziare la nostra lotta in una zona (il Taburno Camposauro) e di portare come primo punto, l’abolizione del traffico carrabile in montagna. Spingere per fare ciò con una legge regionale.
Le macchine vanno fermate prima dei paesi pedemontani e da li o si prosegue a piedi, o con veicoli (bici o piccole macchine) completamente elettriche. Questo per creare nei paesi sottostanti alle montagne degli indotti positivi come l’accoglienza in piccolissime strutture turistiche diffuse come B&B, stanze in affitto o piccoli appartamenti nel centro storico, affitto di autovetture e bici elettriche, vendita di prodotti locali con la consapevolezza che questo indotto può funzionare solo se la principale attrattiva, la montagna, è completamente preservata. Così come la possibilità di accedervi deve essere a “numero chiuso”.
Non penso che a ciò si possa arrivare drasticamente, il nostro principale obiettivo e creare la cultura di ciò nelle persone e creare un modello da poter poi espandere ed applicare su altre zone montane.
Ho molto semplificato, volevo solo presentarci e dire….ci siamo anche noi e lottiamo insieme!

Carlo Buono