Next speculation eu – 2

Continua la ricerca di Fabio Valentini di progetti redatti al fine di avere accesso al Recovery Fund europeo. Continuano le speculazioni indecorose e le proposte indecenti che poco hanno a che fare con le linee prefissate dal PNRR stesso. Ecco un’altra “puntata” con attenzione particolare alla Regione Veneto.

La Regione Veneto ha pubblicato sul proprio Bollettino Ufficiale del 1 dicembre 2020 il Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR).
In esso è contenuto il parco progetti da finanziare con il “Recovery Fund” nell’ambito del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, così come previsto dalla proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio del 28 maggio 2020.

Ricordiamo che gli obiettivi generali del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, attuato dalla Commissione in regime di gestione diretta, sono, ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento:

  1. promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione migliorando la resilienza e la capacità di aggiustamento degli Stati membri;
  2. attenuare l’impatto sociale ed economico della crisi;
  3. sostenere le transizioni verde e digitale, contribuendo in tal modo a ripristinare il potenziale di crescita delle economie dell’Unione, a incentivare la creazione di posti di lavoro nel periodo successivo alla crisi della Covid-19 e a promuovere una crescita sostenibile.

Alla luce dei principi enunciati qui sopra, denunciamo alcune incongruenze trascritte alla lettera dal documento in oggetto.

Progetto n. 35 – Dolomiti, collegamento Veneto-Trentino. Il progetto si propone di sviluppare uno o più collegamenti impiantistico-funiviari intervallivi, anche sovraregionali, finalizzati a migliorare l’offerta turistica e la fruibilità delle aree sciabili attrezzate del comprensorio dolomitico. L’intervento intende consentire di percorrere tutte le Dolomiti in seggiovia e sugli sci: quasi 1300 km di piste e circa 500 impianti di risalita tra vette e valli dichiarate patrimonio dell’UNESCO. Costo complessivo stimato: 100 milioni di euro. Tempi di attivazione: 6 anni.

Progetto n. 36 – Impianti a fune. Il progetto si propone di adeguare e implementare le infrastrutture funiviarie esistenti nel territorio regionale; si tratta, in sostanza, di realizzare ed ammodernare una serie di impianti a fune in servizio pubblico all’interno del demanio sciabile in rilievo strategico in vista dei prossimi eventi sportivi internazionali, in particolare i giochi olimpici del 2026. Costo complessivo stimato: 60 milioni di euro. Tempi di attivazione: 6 anni.

Progetto n. 46 – Autostrada regionale Medio Padana Veneta. Il progetto preliminare è stato approvato dal CIPE nel 2010, e riguarda un tracciato di circa 107 km tra le province di Verona e Rovigo. Il fabbisogno finanziario è di 2.000 milioni di euro. Tempi di attivazione: 6 anni.

Progetto n. 48 – Corridoio autostradale Mestre-Cesena. L’azione prevede la realizzazione della tratta E45-E55 (Orte-Mestre), una nuova struttura di interconnessione a supporto della SS 309 “Romea” insufficiente a soddisfare la domanda di trasporto e le condizioni di sicurezza, consentendo il collegamento autostradale dei porti di Venezia, Chioggia e Ravenna con uno sviluppo di circa 170 km di cui 70 km in territorio veneto. Il fabbisogno finanziario è di 2.000 milioni di euro. Tempi di attivazione: 6 anni.

Progetto n. 53 – Viabilità di accesso alle Olimpiadi invernali 2026. Realizzazione e completamento di tratti della viabilità di accesso in particolare dell’area dolomitica Bellunese (Cortina) nonché della città di Verona, luogo di svolgimento della cerimonia di chiusura. Il fabbisogno finanziario è di 500 milioni di euro. Tempi di attivazione: 5 anni e 2 mesi.

Progetto n. 55 – Nuova strada provinciale Mediana. L’intervento prevede la realizzazione di una nuova arteria viabilistica regionale di circa 40 km che collega la A22 alla A4 da Nogarole Rocca a San Bonifacio. Il fabbisogno finanziario è di 400 milioni di euro. Tempi di attivazione: 1 anno dalla disponibilità dei fondi, 6 anni per la conclusione dei lavori.

Progetto n. 56 – Collegamento A4-Jesolo-Litorali. L’obiettivo è migliorare i collegamenti con le località turistiche del litorale adriatico veneziano, superando il cronico congestionamento della rete stradale ordinaria e riducendo conseguentemente i livelli di inquinamento atmosferico. Il fabbisogno finanziario è di 400 milioni di euro. Tempi di attivazione: 1 anno dalla disponibilità dei fondi, 6 anni per la conclusione dei lavori.

Progetto n. 62 – Galleria sotto il massiccio Sella. L’intervento si propone la riduzione del traffico e dell’incidentalità in un ambiente naturale dichiarato patrimonio dell’UNESCO, con un collegamento stradale tra la Regione Veneto e le Province di Trento e Bolzano. Il progetto prevede un sistema di tunnel tra i 4 passi dolomitici Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo. Il fabbisogno finanziario è di 100 milioni di euro per il solo tratto veneto, il totale è di 400 milioni. Tempi di attivazione: 1 anno.

Progetto n. 127 – Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. Il progetto non riguarda solo la realizzazione delle opere e degli interventi in vista dei Giochi ma si estende in una prospettiva di programmazione di medio-lungo termine nonché di “legacy” e dunque di eredità post Giochi. Il costo complessivo è di circa 91 milioni di euro, così suddivisi: Cortina sliding centre (pista bob e slittino) 50 milioni, Olimpic stadium 4,64 milioni, Tofane 1,38 milioni, sede cerimonia di chiusura 1 milione, Olimpic village Cortina 32,64 milioni, Mountain media centre 1,05 milioni, Medal plaza Cortina 100.000 euro. Durata prevista per l’attuazione: 62 mesi.

Il significato di Recovery in inglese è “recupero”. La Regione Veneto nel suo PRRR propone nuove autostrade (alcune con progetti nel cassetto da decenni) con la scusa di ridurre l’inquinamento da congestionamento del traffico, nuovi impianti di risalita propagandandoli come mobilità alternativa, opere legate alle olimpiadi del 2026 inneggiando alle ricadute sul territorio e all’eredità post Giochi.

Dov’è il recupero? Dov’è la crescita sostenibile? Le autostrade creano coesione economica, sociale e territoriale, o piuttosto servono ad attraversare ed abbandonare più in fretta aree abbandonate a se stesse? La montagna è solo tunnel e impianti di risalita, un ostacolo da aggirare? Il territorio deve essere recuperato o consumato?

Sui circa 25 miliardi di euro di importo complessivo dei progetti proposti nel PRRR veneto, le 9 opere che abbiamo evidenziato (su 138 totali) coprono il 20% delle spese. Sembra evidente l’indirizzo generale del documento, in particolare la montagna veneta ne esce con le ossa rotte e ben poche speranze di vedere soddisfatto il legittimo diritto dei suoi abitanti di avere più servizi, più aiuti sociali, più sostegno alle microimprese delle vallate, insomma migliori condizioni di vita.

La resilienza per definizione è la capacità di assorbire un urto senza rompersi, come un pugile che incassa i colpi senza andare al tappeto; speriamo che i montanari riescano a superare le attuali difficoltà, ma all’incasso passerà purtroppo qualcun altro.

Fabio Valentini