No alla svendita di Cansiglio

Sulla stampa locale di questi giorni la notizia, per l’ennesima volta, che la regione mette in vendita proprietà pubbliche in disuso, o comunque ritenute non più utili  per le proprie attività istituzionali.

Tra questi beni  valutati  milioni di euro,  addirittura come Palazzo Balbi sede della giunta regionale (26 milioni) o le Terme di Recoaro ( 5 milioni), o un altro palazzo a Venezia (13 milioni) quindi beni di valore rilevante, compare  anche l’albergo S. Osvaldo in centro al Pian Cansiglio, proposto al mercato per meno di 300.00 euro, una cifra che per un bilancio regionale è veramente irrisoria . Quell’edificio chiuso da qualche anno, non è una casa cantoniera abbandonata e ridotta  a un rudere, ma rivela la volontà del governo regionale di dare il via alla privatizzazione di un’area naturale e storicamente importante come il Cansiglio.   Per un luogo ancora totalmente di proprietà pubblica come la Foresta del Cansiglio, pur divisa tra regione Veneto e regione Friuli e una parte per fortuna   ancora di proprietà statale, la grande Riserva Biogenetica gestita dai carabinieri ex forestali, la vendita  dell’albergo S. Osvaldo significherebbe la rottura  di una integrità fin qui conservata.  Se l’alienazione dovesse davvero essere messa in atto, sarebbe un atto gravissimo, in quanto solo l’inizio di un cambiamento radicale.

Negli anni 60 per il Cansiglio si parlava  addirittura dell’istituzione di un Parco Nazionale, poi per decine di anni di Parco Regionale o Riserva, ma la regione lo ha levato dall’elenco delle aree destinate a Parco o Riserva. Ora sembra che il Cansiglio debba diventare solo un occasione di far cassa, per venire incontro alle richieste di una parte delle  amministratori e di imprenditori locali.

La foresta del Cansiglio

Sembra che  al nostro messaggio  di ambientalisti per cui il Cansiglio è proprietà pubblica da oltre 1000 anni, qualche politico locale abbia risposto che 1000 anni bastano ed ora è tempo di cambiare rotta. Ma quel cambiamento non sarebbe per nulla positivo, bensì la trasformazione di un area che doveva diventare Parco o Riserva in un luna park, un grande  bancomat per cui da tutto si tenterà di ricavare il massimo profitto economico, il massimo dal turismo, il massimo dalla foresta, ovviamente a discapito dell’ambiente.

E si comincia con la vendita di un albergo chiuso, ma si tratta di un albergo e ristorante che potrebbe restare come è, ristrutturato  dalla regione e poi dato in affitto per recuperare le risorse impegnate, per conservare la sua funzione turistica . Non si tratta di mettere il Cansiglio sotto una campana di vetro, come si diceva una volta,  ma di non peggiorare di molto la situazione attuale. Basta venire quassù nelle domeniche estive e vedere l’effetto di migliaia di macchine. Per l’ambiente è un peso che potrebbe  arrivare presto all’insostenibilità, per chi ha in mente solo il guadagno, anche a costo di un grosso sacrificio ambientale, il Cansiglio è una miniera d’oro da sfruttare fino in fondo. E la sostenibilità? E la difesa della biodiversità?  Vedremo anche in Cansiglio il super affollamento che troviamo già ora in alcune aree dolomitiche? Ci sarà, da qui in poi la corsa per accaparrarsi, con l’appoggio dei politici del momento, i posti migliori da comprare ora  a prezzo vantaggioso solo come investimento per far soldi? Sarebbe un cedimento totale della politica, incapace di difendere un bene comune importante come il Cansiglio e incapace culturalmente di far convivere economia e tutela del’ambiente. La crisi attuale non può essere la scusa  per cui si fa passare tutto, anche quello che fino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile. Solo  con il permanere della proprietà pubblica potrà essere garantito un giusto equilibrio tra conservazione  e utilizzi economici del territorio. Cansiglio deve rimanere luogo di protezione, di sviluppo del turismo naturalistico e dell’educazione ambientale.

Come ambientalisti annunciamo ogni azione possibile, ovviamente nell’ambito della legalità, per impedire queste vendite. Seguiremo ogni passaggio e se si dovesse davvero arrivare alla vendita, cercheremo ogni appiglio legale per creare più problemi possibili. Siamo presenti in Cansiglio da  ormai 40 anni e non abbiamo certo intenzione di mollare. Saremo presenti ad ogni passaggio, per informare l’opinione pubblica e agire in nome della difesa di una delle foreste più belle d’Italia.

Giancarlo Gazzola Mountain Wilderness

Michele Boato direttore Ecoistituto Veneto Alex Langer