Perdere l’equilibrio, viaggio attraverso gli squilibri dell’antropocene.

«Questo libro racconta la complessità di un disequilibrio che si infiltra in ogni luogo, in ogni aspetto del nostro vivere. Si snoda nelle linee dell’esperienza e del vissuto, facendo tappa di tanto in tanto in precisi rifugi di conoscenza, dove ci intima di fermarci, rileggere, capire. Non è una strada facile. Ma nessuna strada, in fondo, è semplice. Chi va in montagna lo sa bene: le scorciatoie spesso e volentieri portano a disastrose disavventure. Il sentiero segue i saliscendi del pendio, inerpicandosi fra gli alberi, le rocce, i ghiacciai. Percorrerlo prima che scompaia per sempre è un diritto e un dovere». Sara Segantin.

Perdere l’equilibrio, soprattutto su un sentiero esposto, può avere conseguenze diverse e imprevedibili. Possiamo ristabilirci senza alcun danno, cadere e farci male o anche precipitare e morire. Ma non siamo gli unici che possono perdere l’equilibrio: può accadere anche ad altri esseri viventi, o ad interi ecosistemi.

Il riscaldamento globale e la distruzione della biodiversità stanno mettendo in crisi i delicati equilibri che regolano ogni ambiente del nostro pianeta, ma anche ogni ambito della nostra società. Questo libro tenta di raccontare il disequilibrio che caratterizza il tempo dell’Antropocene, partendo dal “rumore di fondo” che percorre montagne, boschi, ghiacciai, oceani, su cui risaltano eventi estremi sempre più frequenti, per parlare poi degli squilibri nella produzione di cibo e di energia, nella gestione dell’informazione e della salute, spingendo verso orizzonti di instabilità, guerre, migrazioni. Una complessità di temi che l’autrice affronta partendo dalla crisi che stanno attraversando i boschi, per poi approfondire grazie ai contributi di vari esperti, nel tentativo di aprire una finestra su un mondo dove gli equilibri consueti sono sempre più fragili, precari, pericolosamente sull’orlo della parete. E gli squilibri sempre più presenti, evidenti, a volte drammatici e incontrollabili. Sempre più incalzanti perché spinti da una velocità che per prima induce disarmonia all’interno di ritmi naturali non più rispettati. La volontà di condividere conoscenze per poter intraprendere la strada della conversione ecologica accomuna i diversi studiosi, e fa da collante a temi e linguaggi tanto diversi, ma che ci danno l’idea della complessità del sistema Terra. Ognuno di loro ha contribuito a dare voce a questo libro, regalando ai lettori degli spunti di approfondimento nella convinzione che, come ci dice Sara, sia giunto il tempo di riaprire i nostri occhi.

Con i contributi di: Luca Mercalli, Anselmo Cagnati, Sandro Carniel, Gianni Pavan, Maurizio Fermeglia, Luis J.C. Barbato, Grammenos Mastrojeni, Stefano Liberti, Patrizia Gentilini.
Presentazione di Ferdinando Boero.
Postfazione di Sara Segantin.

Paola Favero

Paola Favero, alpinista appassionata, scrittrice e forestale, già comandante del Distretto Forestale di Agordo e dell’Ufficio per la Biodiversità di Vittorio Veneto del Corpo Forestale dello Stato, cammina e racconta di montagne e foreste, di leggende antiche e problematiche ambientali, di boschi, biodiversità e cambiamento climatico.
Oltre ad una ventina di libri legati alla montagna, tra cui racconti per ragazzi, libri naturalistici e di alpinismo, raccolte di antiche leggende cimbre e ladine, libri sui boschi e crisi climatica, ha collaborato a varie pubblicazioni, scritto numerosi articoli su riviste di montagna e di ambiente, e tenuto conferenze sui boschi e sul cambiamento climatico. Ha partecipato a servizi televisivi come “Presa diretta”, “Geo&Geo”, “Ossi di Seppia”, “Fuori TG” e altre. Nel 2002 con il libro Il cerchio incantato edito da Cierre si è aggiudicata il premio Bancarella Sport per la montagna. A marzo del 2019 le è stato conferito il Premio internazionale “Una mimosa per l’ambiente” che viene assegnato annualmente a una donna che si sia particolarmente distinta nella salvaguardia della natura e dell’ambiente. Dal 1996 è socia accademica del Gism, gruppo italiano scrittori di montagna, di cui è attualmente vicepresidente. Tra i libri più significativi ricordiamo La compagnia del lungo cammino, Il mistero dei suoni scomparsi; Dentro la montagna, le Dolomiti tra leggenda e geologia (Cierre); Civetta tra le pieghe della parete (Priuli & Verlucca), con la quale si è aggiudicata il premio “Marcolin” sulla letteratura di montagna e Diamir, la montagna delle fate, edizioni Dbs. Sui boschi e la crisi climatica ha pubblicato: C’era una volta il bosco. Gli alberi raccontano il cambiamento climatico edito da Hoepli nel 2019 e Missione Terra. L’incredibile viaggio degli alberi per salvare il pianeta, edito da Cierre nel 2020, che ha ottenuto una menzione speciale al premio “Leggimontagna” del 2021. Nel 2013 ha fondato Insilva, un’associazione di studiosi e artisti impegnata nella divulgazione ambientale.