In Sudtirol la SVP dichiara il suo territorio “libero dai lupi”

La SVP deve le sue maggiori fortune elettorali al mondo dei cacciatori e degli agricoltori, categorie troppo spesso accumunate da identici “disvalori”, senza per questo dover generalizzare.

Da alcuni giorni l’europarlamentare SVP Herbert Dorfmann, in più conferenze, si dice preoccupato dall’arrivo del lupo nel Triveneto. Ultimamente a Salisburgo (30 marzo), durante una giornata dedicata alla presenza del lupo nelle Alpi, ha dichiarato: “- Io sono fermamente convinto che si debba evitare la migrazione perché la sua presenza (il lupo) è incompatibile con l’agricoltura di montagna e il turismo -”. Il direttore della Federazione altotesina degli agricoltori Siegfrid Rinner, nel concludere il suo intervento ha rinforzato il concetto chiosando: “- Ci impegneremo a livello europeo, nazionale e locale per mantenere le Alpi orientali libere dal lupo -”.

Dal lavoro complessivo che la SVP svolge a livello politico, sia in sede nazionale che europea, sembra che a questo “povero” partito la parola autonomia risulti unicamente legata agli interessi venatori. Prima spacca lo Stelvio in tre spezzoni (2015), poi sostiene una norma di attuazione che liberalizza la caccia alle marmotte (2016) ed ora dichiara guerra ai grandi predatori. Mountain Wilderness è consapevole che la debolezza culturale verso la natura integra presente in questo partito non sia patrimonio di tutta la collettività altotesina. Uniti sapremo difendere i diritti di queste specie viventi, anche in Sudtirol e nonostante la SVP.

Nel frattempo i predatori si diffondono, nonostante Dorfmann. In questi giorni è stata confermata la presenza della lince in valle di Ledro (riserva della biosfera UNESCO), il lupo è stato sorpreso più volte sia in Alto Adige che in Trentino, l’orso, causa l’eccessivo caldo di questi giorni, è uscito precocemente dal letargo.  Situazioni che confermano la ricchezza naturalistica delle Alpi Orientali.

Luigi Casanova