Tangenzialina di Bormio
Le scriventi articolazioni territoriali delle associazioni MOUNTAIN WILDERNESS ITALIA, ITALIA NOSTRA e GRUPPO DI INTERVENTO GIURIDICO esprimono la propria preoccupazione in relazione al progettato intervento di realizzazione della cosiddetta Bretella all’Alute presso la piana di Bormio, già contemplato dal vigente PGT del Comune di Bormio e mai realizzato, ora inquadrato nell’ambito del più ampio programma delle infrastrutture che si intendono realizzare nel contesto delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.
L’opera risulta infatti ricompresa fra quelle richieste dalla stessa Fondazione Milano Cortina, nonché fra i progetti previsti e finanziati da Regione Lombardia con DGR 3531 del 5 agosto 2020; il riordino della viabilità è inserito anche nel programma di opere connesse alle Olimpiadi adottato con delibera della Giunta del Comune di Bormio n. 65 del 9 giugno 2021, con necessità di un procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) su vasta scala rispetto a quello previsto e ben più limitato di P.A.U.R. Solamente un procedimento di VAS nazionale potrà dare la corretta visione dell’impatto e dei danni potenziali all’ambiente e alla salute derivanti dalla realizzazione di tutti gli interventi programmati.
Le forti criticità legate alla realizzazione di questo progetto sono state bene evidenziate dal team di lavoro che ha curato l’iter di approvazione del PGT fino all’anno 2013. Nonostante la gravità delle conseguenze ambientali legate alla realizzazione di questa ipotesi progettuale, risultanti dalla documentazione ufficiale, e la possibilità di adottare scelte alternative ambientalmente e urbanisticamente più vantaggiose, pure esplicitate nei documenti, la decisione finale è ricaduta su tale soluzione che a nostro avviso appare spropositatamente impattante.
Dal punto di vista strettamente ambientale, si apprende dalla lettura dei documenti del PGT che l’intervento danneggerà in modo irreversibile la Rete Ecologica Regionale separando la piana agricola dell’Alute dal torrente Frodolfo nell’unica parte del torrente dove sono ancora presenti caratteristiche di naturalità. Si creerà inoltre una frammentazione del territorio e dell’habitat agricolo che molto probabilmente porterà ad una nuova urbanizzazione, con buona pace della tutela dell’ambiente: com’è noto, infatti, la R.E.R. costituisce infrastruttura prioritaria il mantenimento della cui integrità è basilare per la tutela della biodiversità e degli ecosistemi e, in ultima analisi, per la tutela della salute umana.
La nuova infrastruttura non sarà, a parere di chi scrive, neppure in grado di risolvere i problemi del traffico che gravano sul centro di Bormio.
Alla luce di quanto espresso auspichiamo un ripensamento da parte dei decisori politici, invitando i consiglieri dell’amministrazione comunale a prendere in maggiore considerazione soluzioni alternative e non accettare scelte condizionate dai tempi ristretti di discussione e confronto, offrendo la possibilità di continuare un percorso più approfondito di analisi.