Trentunesima marcia del Cansiglio, ecco com’è andata

Trecentecinquanta persone  hanno sfidato il maltempo per essere presenti alla 31° marcia.

Circa 350 persone, di molte associazioni, a cominciare dall’Ecoistituto del Veneto A. Langer con il suo direttore Michele Boato, hanno sfidato il maltempo per essere presenti alla 31 marcia che avrebbe dovuto svolgersi a Casera Palantina, ma gli eventi metereologici eccezionali delle settimane scorse hanno creato seri danni al bosco proprio nella zona della partenza, a Colindes, Vivaio, Pian Canaie, Pian Rosada per cui è stata fatta la scelta di spostare il raduno in Pian Cansiglio, dove i danni al bosco sono stati molto limitati.
La pioggia del mattino non ha fermato chi ha voluto ribadire con la propria presenza che il Cansiglio non va venduto e ogni intervento deve essere mirato e veramente sostenibile.
La partenza è avvenuta dal parcheggio del Rifugio S. Osvaldo, chiuso da ormai un anno, e là si è espresso l’augurio che alla regione non venga in mente, approfittando dell’attuale assenza di gestori, di tentare di metterlo in vendita, così come per ben 5 volte ha provato a fare con il S. Marco, con aste sempre deserte, ma con la possibilità, ora, di procedere a trattativa privata, soluzione alla quale le associazioni presenti si sono dichiarate contrarie e con l’intenzione, se venisse perseguita, di fare opposizione legale.
La camminata nel bosco è stata interrotta più volte, non solo per parlare della faggeta o dei cimbri, ma anche per alcune riflessioni sui danni che gli altri boschi delle Dolomiti hanno subito, ben più gravi che qui in Cansiglio. 
Le associazioni ambientaliste dovranno vigilare e se necessario intervenire affinchè in nessuna delle aree colpite non avvengano speculazioni o irregolarità a peggiorare il già tragico bilancio provocato dal maltempo.

La lunga fila dei partecipanti si è poi diretta verso il villaggio cimbro de le Rotte e poi quello di Vallorch, entrambi dentro la Riserva Naturale Biogenetica gestita dai carabinieri forestali, ed in molti dei partecipanti hanno espresso la contrarietà dell’avvenuta eliminazione del Corpo Forestale esprimendo la speranza che comunque gli ex forestali possano continuare a svolgere le loro funzioni come un tempo. Ulteriore messaggio rivolto a livello nazionale è stato di rifinanziare le ricerche che da anni si fanno all’interno della Riserva, sullo stato della foresta e sul monitoraggio degli inquinamenti, ricerche sempre più in crisi per la mancanza di finanaziamenti. Interventi sono stati fatti sia da Giuseppe Cappelletto del CAI Veneto che ha ricordato l’ormai quarantennale impegno del CAI per il Cansiglio e da Toni Zambon, ex presidente del CAI Friuli Venezia Giulia che ha spiegato come ora l’associazione sta partecipando a progetti per la rivitalizzazione delle aree montane del Friuli dove i grandi investimenti per gli impianti di risalita hanno prodotto forti impatti ambientali e scarse ricadute turistiche.
Una sosta è stata fatta al Rifugio Escursionistico Vallorch al quale poco più di un anno fa,con un incendio doloso, è stato bruciato il tetto, provocando un danno molto rilevante, appena una settimana dopo una delle manifestazioni contro la vendita del San Marco. Là si è potuto constatare che i lavori di ristrutturazione stanno procedendo e che il tetto nuovo è quasi completato, facendo ben sperare in una prossima riapertura del rifugio, anche come risposta ad un atto violento e minaccioso.

Il consigliere regionale Andrea Zanoni ha rivolto l’invito alle associazioni a far sentire la loro voce affinchè venga rivolta alla regione la richiesta, anche con raccolta di firme, che nelle zone devastate dal maltempo venga sospesa la caccia, almeno finchè non si capisce quante perdite ha subito la fauna. Sono intervenuti anche il presidente nazionale di Mountain Wildwerness Franco Tessadri ed il vice presidente Giancarlo Gazzola per ricordare che verranno organizzate attività estive per aiutare qualcuno dei comuni bellunesi colpiti Sulla via del ritorno si è sfiorato l’Hangar appena ristrutturato ed inaugurato venerdì scorso, che potrebbe assumere nel prossimo futuro un ruolo determinante per il rilancio culturale del Cansiglio, quale spazio per incontri, conferenze, mostre, concerti, eventi artistici.
E’ stata inoltre organizzata una breve escursione per visitare un’area in prossimità di Campon ricca di grandi alberi, sopratutto abeti bianchi, di eccezionali dimensioni, tra i più grandi di tutta la provincia di Belluno e meritevoli di essere conservati
Il raduno si è concluso, come ormai da più anni, con una foto tutti insieme davanti al San Marco,
attorno alla grande scritta Cansiglio non è in vendita.