Un altro Appennino è possibile

Appuntamento sabato 13 novembre 2021 presso il Teatro Testoni di Porretta Terme (BO) con
il convegno “Montagna e Città”

Nell’ambito della campagna di contrasto al progetto di realizzazione di una nuova seggiovia nel comprensorio sciistico del Corno alle Scale sull’Appennino bolognese, con arrivo nei pressi del lago Scaffaiolo sul crinale toscoemiliano, il comitato “Un altro Appennino è possibile” organizza nella giornata di sabato 13 novembre presso il Teatro Testoni a Porretta Terme un interessante convegno dal titolo “Montagna e città”, con lo scopo di valutare ed illustrare scenari possibili di sviluppo in Appennino derivanti non solo dalla monocultura dello sci da discesa.

La mattinata sarà dedicata all’illustrazione di visioni ed esperienze provenienti da altre aree montane alpine ed appenniniche, mentre il pomeriggio sarà incentrato sulla situazione locale tra analisi e prospettive.

Per contestualizzare brevemente l’iniziativa, ricordiamo che la Regione Emilia-Romagna ed il Comune di Lizzano in Belvedere sostengono la realizzazione di un impianto di seggiovia quadriposto in sostituzione della precedente “Direttissima”, con demolizione delle opere civili e della linea degli impianti nonché dei plinti di sostegno, eliminazione di un’area boschiva di circa 1.356 mq e spostamento del tratto stradale situato nei pressi della stazione a valle; il tracciato del nuovo progetto non ricalca quello preesistente, intersecandolo nel tratto compreso tra la nuova stazione di valle e la prevista stazione intermedia, mentre la porzione che va indicativamente dalla nuova stazione intermedia alla nuova stazione di monte risulta essere di nuova realizzazione, giungendo fino al crinale a quota 1782 m nei pressi del lago Scaffaiolo e del rifugio CAI Duca degli Abruzzi, ad una quota superiore di circa 100 m (250 m lineari) rispetto all’arrivo della seggiovia esistente della quale si prevede la sostituzione. Il progetto prevede anche lo smantellamento di una sciovia che sale fin sotto il Monte Cupolino, uno skilift fermo da anni a causa dello scarso innevamento e dei forti venti presenti in zona che andrebbe comunque rimosso causa inutilizzo.

Il motivo del contendere in aule di tribunale consiste nel fatto che il Comune e la Regione affermano che non si tratta di un nuovo impianto ma di un “semplice” ammodernamento dell’impianto esistente, escludendo in tal modo la Valutazione di Impatto Ambientale necessaria per le aree sottoposte a protezione ambientale. Il Comune di Lizzano ha recentemente deliberato di costituirsi parte civile contro gli ambientalisti che hanno fatto ricorso al TAR, come ha detto il Sindaco “per difendere gli interessi della nostra gente e delle nostre attività, noi lavoriamo per fare l’impianto e in qualche modo comunque lo faremo, non ci faremo intimidire e se a qualcuno non va bene anche se non viene a Lizzano ne facciamo volentieri a meno, possono andare da altre parti”. Mi pare che sia quello che già sta succedendo, mentre nel frattempo i cambiamenti climatici stanno portando venti sempre più forti (e pericolosi) e precipitazioni nevose sempre più scarse con conseguente riduzione della durata utile delle stagioni invernali, per il Sindaco “l’Ente pubblico sta lavorando per migliorare la vita della gente, per trovare un po’ di lavoro, noi ci crediamo davvero perché lo sviluppo del Corno sarà con questa operazione significativo per tutti noi”.

L’accesso al convegno sarà consentito fino ad un massimo di 100 posti con green pass e mascherina nel rispetto delle norme anti Covid 19, è consigliabile prenotare scrivendo una mail a unaltroappennino@gmail.com