Una Montagna Sacra per il Gran Paradiso 3 di 4.

Alberto Paleari – scrittore, ex guida alpina
D’istinto, quale montagna sacra proporrei proprio il Gran Paradiso con quelle code assurde per arrivare alla Madonnina. Tra l’altro non è la vera cima, che è un po’ oltre e già adesso non ci va nessuno. Ma si potrebbe anche scegliere Il Roc, che è pur sempre un Quattromila e ha uno slancio degno di una montagna sacra. Quanto poi al senso da dare al termine “sacro” sono d’accordo con te che al giorno d’oggi può essere quello di imporci un limite oltre il quale non si deve andare, in opposizione all’imperante cultura della crescita infinita.

Elisa Pecar – gestrice di rifugio
Mi sembra un’idea splendida: confrontarsi con i propri limiti e accettarli è una grande lezione di vita

Paolo Pileri – docente universitario, coordinatore Progetto VENTO
Mi piace l’idea. D’altronde se l’uomo non si pone limiti, finisce che si perde, si confonde e fa solo guai, come vediamo tutti i giorni. Molti guai, a ben vedere, arrivano da uomini che non si sono fermati là dove avrebbero dovuto. Quindi ben venga una cima inaccessibile da osservare dal fondovalle. Una sorta di ripresa del concetto di Colonne d’Ercole. Bello, molto bello.

Parco Gran Paradiso, Piano del Nivolé. Foto: Toni Farina

Carlo Alberto Pinelli, alpinista, documentarista.
Caro Toni, ad una prima lettura l’idea mi è parsa nobile, anche se non mi sembra che nelle Alpi ci sia qualche vetta non ripetutamente scalata o trasformabile in un miraggio irraggiungibile. In Tibet c’è il Kailash che nessuno ha mai tentato di salire perché tre diverse religioni lo considererebbero un sacrilegio. Temo che consacrare ora una vetta ( prendiamo come esempio il Ciarforon o la Grivola ) trasformandola da un giorno all’altro in un tabu, potrebbe avere un sapore artificioso, al limite del ridicolo. La sacralità delle montagne giace al fondo di ciascuno di noi e non proviene dagli dei o da chi si autoproclama un loro avatar. Hanno eletto l’alpinismo monumento immateriale dell’umanità. Cosa che si avvicina pericolosamente a una maldestra divinizzazione. E’ un’iniziativa retorica, rozza e depistante da cui dissento profondamente, come ho più volte detto e scritto. Certo, il tuo progetto è diverso e ben più affascinante; ma sospetto che ci siano alcuni punti in comune con la decisione dell’UNESCO (che il CAI si è affrettato a benedire, senza sentire la necessità di aprire un vero dibattito). Una sacralità imposta “per decreto” dall’alto, difficilmente si radicherebbe nel cuore dei frequentatori delle montagne e potrebbe invece stimolare irridenti propositi trasgressivi, perfino in un vecchio come me. Però, detto questo, non chiudo la porta alla proposta. Parliamone, sopratutto per definire cosa si intende, oggi, in occidente, con la parola “sacralità”. Ho scritto questa riflessione qualche tempo fa. Ora, dopo la lettura dei molti pareri favorevoli ( alcuni interessanti, altri purtroppo superficiali), i miei dubbi sono ancora aumentati. Cosa ne pensi invece se si proponesse a tutti gli alpinisti di rinunciare a salire in vetta al Gran Paradiso in un giorno preciso dell’estate – lo stesso anno dopo anno -, come omaggio alla sacralità di tutte le montagne del mondo? Carlo Alberto Pinelli.

Luciano Ramires – ex guardaparco
Parlare di una montagna sacra in Paradiso mi sembra una scelta azzeccata. Penso che per chi come me ha frequentato e frequenta questo territorio abbia, se non una montagna, almeno un luogo sacro che gli regala sensazioni diverse dalle altre persone per ragioni che solo lui conosce. Non penso che, in questo momento particolare, si debbano porre ulteriori vincoli come vietare la salita a un certo monte, ma il fatto di considerarlo scaro, anche se in modo virtuale come va di moda oggi, lo faccia considerare e rispettare in maniera diversa e forse la sua ascensione, o anche solo l’osservarlo dal basso, ci esorti a considerazioni un po’ più legate a quel dato luogo o al Parco in generale. Anche se, va detto, con un maggior rispetto non ci sarebbe bisogno di vincoli particolari. Ben venga quindi un sacro monte nel Sacro Parco nazionale Gran Paradiso.