Valbondione 2.0
È della scorsa settimana la notizia che l’amministrazione comunale di Valbondione (Provincia di Bergamo – Regione Lombardia), con il relativo l’Ufficio turistico, organizzerà nei mesi di giugno, luglio e agosto voli in elicottero a tre rifugi CAI, il Baroni al Brunone, il Barbellino e il Merelli al Coca, nel Parco delle Orobie, all’insegna dello slogan: “L’estate sta arrivando e abbiamo voglia di volare”.
A questa iniziativa se ne aggiungono altre, sempre in elicottero, di sorvolo delle Orobie.
Paolo Valoti, Presidente della Sezione CAI di Bergamo, ha subito espresso perplessità al riguardo, riconoscendo il ruolo insostituibile dell’elicottero nelle attività di soccorso, ma auspicando un ripensamento, “per cercare di promuovere il territorio e la sua frequentazione in forme differenti”.
Abbiamo trascorso mesi reclusi in casa, nei quali abbiamo riflettuto sull’estrema vulnerabilità di noi, esseri umani, e di ogni nostra attività, turismo compreso. Ci siamo detti che dobbiamo prepararci a una nuova normalità, che questa pandemia deve rappresentare un’opportunità, per consentire anche al turismo post-coronavirus di imparare a gestire la sua intrinseca vulnerabilità. Abbiamo letto sulle principali testate nazionali che quest’estate sarà all’insegna di un turismo lento , di prossimità, più povero, più responsabile, alla riscoperta dei borghi, un turismo in linea con la sostenibilità ambientale.
Innegabile, quindi, la nostra perplessità nel leggere le argomentazioni addotte dall’amministrazione comunale di Valbondione, secondo la quale tale iniziativa risponderebbe adeguatamente alle mutate esigenze dei turisti in montagna, alla nuova domanda del turismo 2.0.
Ora, ricordiamo che il turismo nel frattempo si è evoluto e che da anni ormai si parla di turismo 4.0, un modello in cui temi come la sostenibilità ambientale acquistano un peso molto rilevante. A maggior ragione ora che abbiamo avuto una prova tangibile di quanto tutto sia connesso e di quanto siamo corresponsabili dell’emergenza che abbiamo appena vissuto.
Sappiamo che mediamente un elicottero in 2 ore di volo produce all’incirca le emissioni di CO2 che un’utilitaria genera in media in un anno . Quindi, ci chiediamo, davvero vogliamo promuovere il territorio montano in questo modo? Davvero pensiamo che per gli anziani e le persone con disabilità – se l’inclusività è realmente lo scopo dell’iniziativa e non l’ennesimo pretesto – un sorvolo rappresenti un’esperienza autentica della natura? Perché allora non proporre escursioni in montagna inclusive, ad es. in joelette, rendendoli davvero partecipi della bellezza, delle emozioni e dei benefici che solo la montagna e la sua natura sanno regalarci?
[1] Il Sole 24 Ore: https://www.ilsole24ore.com/art/estate-2020-caccia-borghi-e-luoghi-ameni-ADP4DyL
La Repubblica: https://www.repubblica.it/dossier/viaggi/turismo/2020/05/12/news/turismo_lombardia-256337060/
Il Post: https://www.ilpost.it/2020/04/25/turismo-coronavirus/
[2] https://www.zhaw.ch/storage/lsfm/institute-zentren/iunr/geography-of-food/oekobeichtstuhl-suenden-pdfs/25-heli.pdf
Confederazione Svizzera – Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni DATEC Ufficio federale dell’aviazione civile UFAC – Emissioni di CO2 del traffico aereo. PDFhttps://www.mise.gov.it/index.php/it/mercato-e-consumatori/qualita-di-prodotti-e-servizi/auto-ed-emissioni-co2
Gabriella Suzanne Vanzan, responsabile Mountain Wilderness Lombardia