Azione legale congiunta contro il progetto dell’albergo di lusso proposto dalla Meister Srl presso il colle di Collalto nel comune di Auronzo.

Parcheggio al lago di Misurina, Auronzo di Cadore

Le Associazioni ambientaliste Italia Nostra e Mountain Wilderness, a sostegno di una gruppo di cittadine e cittadini di Auronzo di Cadore (BL), hanno avviato un’azione legale contro il comune di Auronzo e la Meister &C. Srl davanti al Tribunale Amministrativo del Veneto per l’annullamento della delibera comunale che ha dichiarato il progetto della famiglia Meister di rilevante interesse pubblico.

Il progetto prevede la costruzione di un villaggio turistico di lusso composto da 23 chalet, 15 case sugli alberi e da un edificio centrale, per un volume complessivo di circa 33000 m3, in un’area di grande pregio ecologico e paesaggistico. Il villaggio sarà raggiungibile attraverso una strada forestale di nuova costruzione che da Fedaravecchia sale a Col di Collalto; tutto questo in una regione, il Veneto, che è la seconda in Italia per consumo di suolo.

Inoltre, la costruzione del villaggio prevede il drenaggio di una torbiera alpina, millenaria, di grande valenza ecologica e biologica.

Il rendering di due delle 38 casette sugli alberi previste nel progetto

Per la realizzazione del progetto è necessaria una modifica alla pianificazione comunale.
La legge regionale 11 del 2004 stabilisce che i comuni prima di apportare modifiche alla pianificazione corrente, debbano progettare il loro sviluppo attraverso il Piano di Assetto Territoriale (PAT). Il comune Auronzo tuttavia non ha mai redatto questo documento in quasi 20 anni; ciò dimostra il mancato interesse del Comune nel pianificare lo sviluppo del proprio territorio.

In assenza del PAT, la legge regionale prevede la possibilità di modifiche alla pianificazione comunale solo per la realizzazione di opere di interesse pubblico, come ad esempio una scuola, un ospedale, una infrastruttura viaria.

Il Comune ha improvvisamente dichiarato il progetto della famiglia Meister di interesse pubblico senza averne titolo, che spetta invece alla Regione, e senza valutarne né l’impatto ambientale né quello paesaggistico.

La delibera comunale impugnata, affermano le Associazioni, riporta valutazioni superficiali basate su concetti come attrattività, crescita, turismo, sviluppo, che sono ormai obsoleti, soprattutto in un contesto di cambiamento climatico in atto.
Quale futuro si è immaginato il Comune per il proprio territorio nel deliberare l’interesse pubblico del progetto? E quale lavoro si è immaginato il Comune per i propri giovani che stanno chiedendo altro e non rimarranno certo in valle per fare i camerieri in hotel a 5 stelle?

Le Associazioni auspicano che il Comune sappia fare scelte lungimiranti per il proprio territorio e per la propria popolazione, che voglia scegliere un futuro costruito su principi di reale sostenibilità ambientale e sociale.