Convegno nazionale sullo sfruttamento delle acque

Sondalo – SO

Liberiamo sorella acqua, rifiutando qualsiasi forma di riscatto, dal sequestro in atto dai lobbysti dell’energia idroelettrica!

L’acqua sta diventando un business di proporzioni mondiali per le multinazionali che cercano di occupare posizioni da “padroni” nel settore idrico. Abbiamo assistito in questi ultimi anni a imponenti operazioni finanziarie legate all’acqua quale merce appetibile per le SpA, questo ci dimostra come la posta in palio sia alta. Già da alcuni anni le multinazionali, gestendo soltanto il 5% dei servizi idrici mondiali, riescono ad avere un utile netto pari al 40% di quello del settore petrolifero. Questo è il motivo principale per cui le Corporate compiono azioni di cannibalismo all’ambiente cibandosi della sua acqua.
L’obiettivo dichiarato è la produzione di energia “pulita” o “eco-compatibile” da sfruttamento di fonti rinnovabili, (anziché da combustibili fossili) per ridurre le emissioni di anidride carbonica che riscaldano l’atmosfera terrestre e produrre dell’energia elettrica conseguentemente agli obblighi internazionali assunti dall’Italia alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ratificato con legge 1 giugno 2002 n.120 (c.d. protocollo di Kyoto).
Di fatto l’ ONU ha configurato l’acqua come fonte rinnovabile da mettere sul mercato commerciale, considerandola merce di scambio ritenendo l’acqua un bene infinito. Questo ha comportato in Italia, soprattutto in montagna, nei territori ricchi d’ acque per la presenza di sorgenti e degli ultimi ghiacciai rimasti ed ormai moribondi, una corsa sfrenata di imprenditori senza scrupoli per accaparrarsi il mercato dell’acqua da miliardi di Euro.
Ciò ha creato anche tutta una serie di operazioni finanziarie legate ai cosiddetti “Certificati verdi”, i quali beneficiano della loro omologazione e del loro valore espresso in Euro in misura equivalente ai KWh prodotti e potranno essere venduti a produttori di energia di impianti alimentati da fonti non rinnovabili.
I Certificati verdi hanno quindi un mercato liberalizzato, commerciale e speculativo, possono essere negoziati disgiuntamente dall’energia elettrica vera e propria e costituiscono l’incentivo economico per le fonti rinnovabili. Questo assicura al gestore dell’impianto per la produzione di energia idroelettrica anche una remunerazione con contributi pubblici (circa il 50% del costo di costruzione dell’impianto), sgravi fiscali, etc., etc., tutta questa manna si traduce in Euro perché l’acqua è stata definita FONTE RINNOVABILE????
Il processo di liberalizzazione e di privatizzazione dell’energia in atto, così come è stato partorito in Italia, ha generato un assalto continuo all’acqua da parte di società finanziarie. Caso eclatante è la provincia di Sondrio in quanto il suo territorio è stato oggetto di desiderio, infatti è il più sfruttato a livello idroelettrico di tutta Italia. Il 90% dei torrenti della provincia di Sondrio ha subito captazioni inerenti allo sfruttamento idroelettrico causando preoccupanti segnali di scarsità idrica in alcune zone del territorio e provocando limitazioni all’approvvigionamento dell’acqua potabile. Tuttora sono avviate procedure per avere ulteriori concessioni di sfruttamento, anche in zone geologicamente a rischio per l’incolumità alle persone (vedi Val di Rezzalo) dai pochi rigagnoli ancora rimasti indenni. Tutto questo causa una devastazione ambientale ed il deterioramento irreversibile dei luoghi ove è stata costruita l’opera idraulica, prosciugamento di alvei, modifica del microclima, danni alla flora e alla fauna, impoverimento della qualità ambientale e territoriale, incremento di utili nei bilanci delle SpA per l’imbottigliamento delle acque minerali.
A tale riguardo, in questi ultimi anni si è consolidato il mercato dell’acqua in bottiglia (con profitti per le multinazionali da milioni di euro) contribuendo ad incrementare una politica di mercificazione e di privatizzazione dell ‘”acqua da tavola”; questo grazie anche ai mass-media i quali, tramite spot pubblicitari inducono i cittadini a credere che l’acqua minerale da loro proposta è l’unica acqua da bere, negando di fatto il diritto naturale alla risorsa idrica che è l’alimento principale di ogni essere vivente, qualunque siano le condizioni economiche e sociali.
Riteniamo importante sollecitare gli Enti Locali, ASL, Gestori dell’acqua potabile, ad attivare una campagna di informazione sulla bontà dell’acqua che scende dai rubinetti delle nostre case, assicurando la massima tutela al consumatore.
Per queste ragioni è importante aprire un dibattito con i cittadini che vivono sul territorio circa le scelte politiche demagogiche che influenzano la nostra vita e condizionano l’uso del territorio pubblico utilizzando ricchezze di tutti i cittadini.
E’ arrivato il momento in cui dobbiamo cambiare radicalmente la prospettiva, bisogna avere il coraggio e assumersi la responsabilità di agire in nome della comunità cui facciamo parte. L’uomo è chiamato a risarcire l’ambiente per i danni irreversibili che ha provocato per la sua mania di possedere sempre più ricchezze materiali ed effimere.
Oggi è necessario ed urge una conversione ed una cultura socio-economica più attenta, sensibile e parsimoniosa rispetto alla politica dominante del consumo, della serie usa e getta. Solamente attuando da parte di tutti noi quel piccolo passo, lento, nel nome di una decrescita economica sostenibile ed equilibrata, rivolta al risparmio ed alla conservazione, si preserverà quel poco che ancora è rimasto dei beni della Terra.
Riteniamo pertanto necessario: chiedere l’abrogazione della Legge Obiettivo sulle grandi opere e della Legge Delega Ambientale, cambiare radicalmente la vigente normativa sulle acque, promuovere la partecipazione dei cittadini sul territorio per costruire una legge d’iniziativa popolare affinché l’intero ciclo dell’acqua venga collocato all’interno di un governo puramente pubblico e partecipativo, indisponibile alle leggi del mercato, in linea con quanto previsto dalla Direttiva Quadro sulle acque 2000/60/Ce che l’Italia dal 31 dicembre 2003 non ha ancora recepito, con condanna nel gennaio 2006 dalla Corte di Giustizia Europea per la non attuazione.
Riteniamo inoltre fondamentale attivarci presso le istituzioni competenti affinché (causa cambiamenti climatici ormai così evidenti) in provincia di Sondrio siano rinegoziate tutte le concessioni per lo sfruttamento idroelettrico in essere e avviare una moratoria per le concessioni in fieri.
Consideriamo inoltre indispensabile ed urgente ri-calibrare e far rispettare il DMV(deflusso minimo vitale) non più con una formula matematica risibile, dovrebbe invece coincidere con la portata media naturale del corso d’acqua nei periodi di asciutta, quelli fissati dai protocolli sono difficilmente controllabili, per cui chiediamo che vengano istituite delle commissioni per la vigilanza del DMV, composte da rappresentanti di cittadini del territorio e da rappresentanti di associazioni ambientaliste riconosciute. La loro funzione sarà da agire da garante sulla gestione e regolazione delle acque. A ulteriore conferma che c’è bisogno di controllo e di pulizia nel governo attuale delle acque. Portiamo come esempio l’estate 2006, con la speranza che ciò che è accaduto non abbia più a ripetersi: la situazione drammatica che i gestori degli invasi artificiali prealpini e alpini ci hanno costretti a subire aggravando la crisi idrica in atto per la resistenza a rilasciare l’acqua alla pianura. Questo ha causato grossi danni mettendo in ginocchio l’agricoltura della pianura ed innescando quindi una catena di usi illegittimi che ha avuto come ultimo anello gli agricoltori. Essi hanno attuato prelievi non sempre autorizzati…. contribuendo a rendere agonizzanti i fiumi .
Sollecitiamo con forza, chiedendo regole precise per i gestori dei bacini idroelettrici, immediate revisioni sul fronte dell’efficientamento degli impianti di produzione esistenti, ormai obsoleti, attuando un opera di modernizzazione vincolata a criteri idraulici sostenibili in ambienti montani.
Chiediamo alla Regione Lombardia ed alla Provincia di Sondrio di elaborare un nuovo Piano di tutela delle acque per porre le basi e affermare la necessità di un governo dell’acqua che sia pubblico, sostenibile, partecipativo e legato al bacino idrografico, garantendo il pieno accesso universale.
Scopo di questo Convegno, oltre che informare la cittadinanza sullo stato delle acque, sarà anche quello di promuovere un laboratorio ecologico legato alla cultura dell’acqua, avviando rapporti di collaborazione, di mobilitazione e proposte dei movimenti per l’acqua, costituire un fronte compatto prealpino e alpino contro ogni tipo di privatizzazione, aperto alle Associazioni, ai rappresentanti di cittadini, a forze politiche e sindacali che si riconoscono nella società civile per ribadire che: L’ACQUA E’ UN BENE COMUNE, L’ ACQUA NON E’ DI DESTRA O DI SINISTRA, L’ACQUA E’ E DEVE RESTARE PATRIMONIO DELL’UMANITA’.
Non lasciamo in eredità ai nostri figli l’acqua in mano alle società finanziarie.
Le montagne con le sue ricchezze sino ad oggi sono state terra di conquista soprattutto nella regione Lombardia……….meditate gente chi avete assunto per rappresentarVi….
Il Comitato Organizzatore:
Mountain Wilderness Italia
Partito Rifondazione Comunista Sondrio

Patrocino: Comune di Sondalo

Aderiscono: Comitato Pro Rezzalasco, Rete Lilliput – nodo di Ragusa, H2Orobie, Comitato Vita di Ponte Valtellina, Comitato Valgrosina, Comitato Belimiri di Teglio e Bianzone, Arci Sondrio, C.A.I. Valdidentro, C.A.I. Venezia, Attac Italia, Cipra Italia, Sindacato CUB Sallca (credito-assicurazioni), Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Fondazione Salecina (Ch), Comitato per la tutela delle acque del Bacino Montano del Tagliamento, Associazione Montagna Nostra (Alta Valsusa), Gruppo Consigliare Unaltracittà/Unaltromondo di Firenze, Circolo Culturale LA PIETRA VIVENTE Massa (Ms), “Ciao Enrico” Venturina (Livorno), Comitato territoriale acqua Novara CTNA, P.Cosimo Spadavecchia-missionario Comboniano in Egitto, Comitato NO TAV “Atleti Valsusini”, Comitato Accadueò provincia di Pesaro Urbino, NO! Acqua salata! Di Siracusa, SOS Alpi Apuane, Ambiente e Futuro provincia di Lucca, Associazione “Murales” –aderente all’Arci, ad Arciragazzi e a Libera – Fondi (Lt), Comitato difesa acqua pubblica ATO3 Rieti/Sabina romana, Sud Pontino Social Forum, ACQUA BENE COMUNE della provincia di Frosinone, ABRUZZO SOCIAL FORUM, VENEZIA SOCIAL FORUM, Comitato contro la privatizzazione ACQUA IN COMUNE di Palermo, Comitato Cittadini difesa acqua pubblica di Aprilia.